29 Luglio 2013

Nave vicino alla riva, esposto in Procura

Nave vicino alla riva, esposto in Procura

Un esposto in Procura per far luce sul passaggio, troppo vicino a Riva Sette Martiri, di una nave da crociera. A presentarlo sarà il Codacons in merito al transito in laguna, sabato mattina, della “Carnival Sunshine”. «Chiederemo alla Procura di Venezia – spiega il presidente Carlo Rienzi – di accertare i fatti denunciati, aprendo un’ indagine per attentato alla sicurezza dei trasporti e pericolo di naufragio, e di accertare le responsabilità non solo della Carnival, ma anche della Capitaneria». Sabato pomeriggio l’ armatore della Carnival aveva specificato che il passaggio, diversamente da quanto segnalato da un testimone, era stato effettuato a 72 metri di distanza dalla riva e ieri una posizione analoga è stata sostenuta dalla Capitaneria. «I 70 metri di distanza dalla riva erano tali, se la nave fosse stata più vicina, anche a 40-30 metri, si sarebbe arenata, perché lì c’ è il fondo sabbioso» assicura il comandante della Capitaneria di Porto di Venezia, Tiberio Piattelli. La Capitaneria, comunque, sentirà anche la versione del pilota del vaporetto che nelle immagini scattate dal testimone pare essere sfiorato dalla poppa della nave. Anche Lucio Sambo, per 40 anni dipendente della Panfido, sostiene che da quelle parti c’ è un fondo sabbioso che in ogni caso avrebbe bloccato la nave, come è già accaduto in passato. «E poi con due rimorchiatori da 5mila cavalli ciascuno – aggiunge il pensionato – secondo me non può succedere nulla». Ma la polemica non accenna a diminuire e l’ assessore Bettin torna alla carica. «Il rassicurante coro ufficiale secondo il quale sarebbe “tutto in regola, tutto normale” inquieta ancor più. Se questo è normale, se è normale che colossi dei mari molto più grandi del Titanic passino a poche decine di metri dalla riva, in mezzo a barche, barchette e mezzi pubblici, oltre a tutto il resto è di un’ aberrante normalità che stiamo parlando. Da far finire al più presto». Di parere opposto a Bettin sono invece i piloti che quotidianamente lavorano in laguna e che ritengono che sabato mattina non ci sia stato nulla di particolare. «La Corporazione piloti estuario veneto in totale sintonia con quanto dichiarato dall’ autorità marittima e dalla società Carnival – afferma Saul Mazzucco – ricorda che i pochi metri indicati dal testimone, sono in verità 72, che lo sfiorare il mezzo Actv in realtà non è altro che un transito in totale sicurezza effettuato nel rispetto delle norme di transito. Che persone che conoscono la realtà veneziana quantifichino in pochi passi da piazza San Marco la distanza tra Riva Sette Martiri e San Marco dimostra ancora una volta che spesso si cerca visibilità e non soluzioni sostenibili». Da notare che in Riva Sette Martiri era ormeggiato anche il maggior azionista della Carnival, Micky Arison. «Il magnate della Carnival, Micky Arison, era compiaciuto dall'”inchino” del suo dipendente – tuona il consigliere comunale Beppe Caccia che contesta duramente la valutazione fatta dall’ armatore in merito al monitoraggio del gps – che ha rischiato di provocare danni. Ai ministri ricordo che il decreto Clini-Passera, che prevede il divieto di transito, può essere applicato subito, portando le Grandi navi a Marghera. I posti di lavoro di difendono con le alternative». In serata la replica. «Quella del presunto inchino in Riva Sette Martiri – conclude la Carnival – è un’ accusa priva di fondamento». G.P.B.

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