15 Febbraio 2012

NAVE COSTA: IL CODACONS CHIEDE L’INCRIMINAZIONE DI TUTTI GLI UFFICIALI DELLA NAVE E DELL’A.D DI COSTA FOSCHI

NAVE COSTA: IL CODACONS CHIEDE L’INCRIMINAZIONE DI TUTTI GLI UFFICIALI DELLA NAVE E DELL’A.D DI COSTA FOSCHI PER CONCORSO IN OMICIDIO COLPOSO, NAUFRAGIO, ABBANDONO DELLA NAVE E DISERZIONE

SOSPENSIONE DELLA LICENZA A COSTA CROCIERE PER 30 GIORNI PER VERIFICHE SU TUTTE LE NAVI


DENUNCIA CONTRO IL COMANDO GENERALE DELLE CAPITANERIE DI PORTO: NEGA AI NAUFRAGHI DI FORNIRE IL CERTIFICATO DI SICUREZZA DELLA CONCORDIA!!


Il Codacons, nel corso di una conferenza stampa indetta oggi a Roma, ha fornito alla stampa una serie di nuovi clamorosi documenti relativi al naufragio della Costa Concordia.
Il primo atto illustrato dall’associazione è un esposto alla Procura della Repubblica di Grosseto e alla Corte d’Appello di Firenze, in cui si chiede di indagare nei confronti degli ufficiali della Costa Concordia, del responsabile dell’emergenza della società Costa sig. Ferrarini e dell’A.d. Pierluigi Foschi, ciascuno per le responsabilità che dovessero emergere, alla luce di possibili reati quali concorso in omicidio colposo plurimo, naufragio, abbandono della nave e diserzione, in relazione al naufragio dell’Isola del Giglio.
Il Codacons ha presentato inoltre al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e al Commissario delegato Franco Gabrielli una diffida a sospendere la licenza di navigazione delle navi della flotta Costa Crociere per un periodo di 30 giorni, tempo necessario ad effettuare sulle stesse, a spese dell’armatore, le necessarie ispezioni e verifiche, atte a scongiurare che sulle stesse navi possano ripetersi gli inconvenienti e le violazioni di leggi e regolamenti verificatesi sulla Costa Concordia in occasione del suo naufragio.
L’associazione, infine, ha annunciato una denuncia contro il Comando Generale delle Capitanerie di Porto che, rispondendo ad un’istanza d’accesso presentata dal Codacons, ha rifiutato di fornire ai naufraghi copia del certificato di sicurezza e navigabilità della Costa Concordia, sostenendo che né il Codacons né i passeggeri hanno interesse o legittimazione ad accedere a tale atto. Considerato che il documento in questione non rientra nel segreto di Stato – ha spiegato Carlo Rienzi – e che al contrario dovrebbe essere mostrato in automatico ai passeggeri di una nave, siamo costretti a denunciare in Procura il Comando, e a chiedere la rimozione dall’incarico nei confronti del caporeparto Nicola Carlone, firmatario della lettera di rifiuto.

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