Naufragio, Martino difende la Marina
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fonte:
- Messaggero Veneto
Naufragio, Martino difende la Marina
Accuse al comandante della Cassiopea. La carretta forse proveniva dalla Libia
ROMA ? Il ministro della difesa Antonio Martino difende onore e professionalità della Marina («ha fatto tutto quello che ha potuto per evitare la tragedia. Le accuse sono del tutto immotivate»). Romano Prodi sottolinea che l?Europa dovrà darsi un ruolo per evitare il ripetersi di tragedie dell?immigrazione clandestina, come accaduto a Lampedusa. E intanto le indagini della Procura di Agrigento sulla tragedia che giovedì notte è costata la vita ad almeno una quarantina di extracomunitari ? secondo il racconto degli 11 superstiti sull?imbarcazione che si è capovolta, si trovavano almeno 65 immigrati, tra i quali otto donne e altrettanti bambini ?, vittime di una naufragio giovedì notte al largo della più meridionale delle isole italiane, analizzano una drammatica telefonata giunta dalla Libia, che potrebbe fornire una ricostruzione alternativa della rotta tenuta dai naufraghi. Una donna disperata ha chiesto notizie del fratello, salpato da un porto libico tre giorni fa. Se ciò sarà confermato, questo fatto confermerebbe la tesi del comandante della capitaneria di porto Michele Niosi che esclude una rotta cominciata da un porto della Turchia, come invece sostenuto dai superstiti.
I sostituti della procura di Agrigento, Luca Venturi e Claudio Corselli, hanno anche interrogato l?armatore del motopesca Elide, Paolo Asaro, che ha agganciato la ?carretta?, il comandante Vito Diodato e i membri dell?equipaggio protagonisti del salvataggio di nove degli immigrati a bordo di un barcone di legno. I magistrati hanno acquisito una videocassetta contenente alcune immagini delle operazioni di soccorso e di traino della carretta del mare, consegnata loro dal comandante del peschereccio Elide, Vito Diodato.
A Lampedusa, dove fervono le operazioni di ricerca, seppur ancora senza altri risultati, è stato sentito come persona informata dei fatti dagli uomini della guardia costiera l?inviato di Repubblica Enrico Bellavia, autore dell?articolo sul video. Il giornalista si è avvalso del segreto professionale rifiutandosi di rivelare le proprie fonti.
Intanto, un esposto nel quale si chiede al procuratore di Agrigento di accertare il comportamento tenuto del comandante della Cassiopea in relazione alle operazioni di salvataggio del barcone carico di clandestini poi affondato a sud di Lampedusa è stato inviato dal Codacons. In particolare l?associazione ha reso noto di avere chiesto, nel suo esposto, se il comandante del Cassiopea abbia rispettato tutte le norme relative al salvataggio in mare e se in qualche modo si sia reso colpevole di omissione di soccorso. «A quanto si apprende ? è scritto in una nota del Codacons ? la nave militare avrebbe rifiutato di trainare la barca dei clandestini, perchè già rimorchiata dal peschereccio, e di mandare un medico a bordo in aiuto di una persona vittima di un malore. Ma soprattutto, come affermato dal nostromo del peschereccio che per primo ha soccorso i clandestini, la Cassiopea avrebbe messo in mare una lancia quando la maggior parte degli sfortunati era già stata inghiottita dalle onde salvandone solo due».
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