Naufragio Giglio, maxiudienza a Grosseto. Per Schettino accusa di danno ambientale
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fonte:
- Adnkronos on line
Grosseto, 3 mar. – (Adnkronos/Ign) – Prima udienza dell’ incidente probatorio sul naufragio della Costa Concordia all’ Isola del Giglio al Teatro Moderno del capoluogo della Maremma. Per l’ occasione il teatro è stato trasformato in un’ aula del tribunale . Nel corso dell’ udienza di oggi è stata contestata al comandante di Costa Concordia, Francesco Schettino, un’ altra ipotesi di reato oltre ai reati già noti come quello di naufragio colposo. Al comandante, a quanto apprende l’ Adnkronos, viene imputato un danno ambientale per la distruzione di habitat all’ interno di un sito protetto. L’ avvocato Leporatti, difensore del comandante della Nave naufragata il 13 gennaio all’ Isola del Giglio, ha detto invece che le associazioni, come ad esempio Legambiente, LIPU, Codacons, SOS Concordia, ”dovrebbero essere escluse dal procedimento a carico di Schettino visto che -a parere dell’ avvocato- non possono essere definite parte offesa ma, potrebbero essere considerati invece, soggetti danneggiati”. Il gip Valeria Montesarchio, che guida l’ udienza, ha accolto la richiesta estromettendo come parti offese le associazioni ambientaliste e dei consumatori (fuori quindi il Codacons che tra l’ altro ha presentato ricorso in Cassazione per chiedere la custodia cautelare in carcere di Schettino), oltre a Costa Crociere . Tali associazioni potranno comunque costituirsi parte civile all’ udienza preliminare dove potranno dimostrare il danno subito. Mantenute invece come parti offese i naufraghi, i parenti delle vittime e lo Stato. La discussione sul ruolo di Costa Crociere come parte offesa era stata aperta dall’ avvocato Giulia Bongiorno – difende circa 67 passeggeri tra italiani, tedeschi e brasiliani – che aveva appunto chiesto che Costa venisse esclusa dall’ incidente probatorio: “Non sappiamo ancora con precisione come sono andati i fatti. Trovo un po’ singolare in questo momento definire Costa Crociere come parte offesa”. “Dal punto di vista amministrativo e penale Costa Crociere è stata dichiarata estranea a qualunque tipo di contestazione”, ha poi chiarito l’ avvocato Marco De Luca, legale della compagnia armatrice , al termine dell’ udienza. “Costa Crociere non è più parte offesa -ha chiarito l’ avvocato- ma è parte danneggiata e si costituirà parte civile contro chi sarà ritenuto responsabile. Siamo soddisfatti”. Al Teatro Moderno questa mattina sono entrate circa 250 le persone . Fuori centinaia tra curiosi ma soprattutto giornalisti, fotoreporter e cameramen di televisioni provenienti da ogni parte del mondo. L’ udienza è slittata di un paio d’ ore (è iniziata alle 11.15) per via dei controlli volti ad evitare l’ introduzione di qualsiasi strumento da ripresa. Erano assenti in ‘aula’ tutti e 9 gli indagati . Ad inizio udienza sono stati affidati gli incarichi peritali per l’ analisi delle registrazioni contenute nella scatola nera. I periti nominati dovranno rispondere a un quesito ampio, articolato in 50 punti. E avranno 90 giorni, salvo proroga, per la consegna delle perizie. Il 21 luglio l’ udienza per l’ esame dei periti. Il Gip ha poi fissato l’ inizio delle operazioni peritali per venerdì 9 marzo alle ore 9 presso l’ aula gip del tribunale di Grosseto. Tra i primi ad arrivare questa mattina a Grosseto i naufraghi. “E’ un imbecille per essere gentile e anche un criminale”, ha detto Francesca Scaramuzzi, residente a Biella, facendosi portavoce della rabbia delle decine di passeggeri protagonisti loro malgrado del naufragio della Costa Concordia. “Mi sono fatta forza in quel momento drammatico non pensando mai alla morte ma è stata un’ esperienza terribile”, ha aggiunto la donna parlando con i giornalisti. “Ho visto il comandante Schettino con altri quattro ufficiali andare via. Non è scivolato su una scialuppa”, ha spiegato l’ avvocato Giuseppe Grammatico di Palermo, che insieme alla moglie si trovava sulla Costa Concordia al momento del naufragio e che ora difende una famiglia di tre persone palermitane presenti anche loro sulla nave. “E’ stato perso troppo tempo prima di dare l’ allarme. Poteva essere fatto tutto molto più rapidamente e si sarebbero potute evitare molte delle conseguenze che poi ci sono state”, ha aggiunto Grammatico. Interpellato prima dell’ udienza anche l’ avvocato Salvatore Catalano, difensore di Ciro Ambrosio , comandante in seconda della Costa Concordia, primo indagato dalla Procura di Grosseto insieme al comandante Schettino. “Il mio assistito è stato l’ unico ufficiale in plancia -ha fatto osservare – che ha dato un ordine diverso da quello del comandante Schettino, ovvero quello di calare le scialuppe. Lo ha fatto dal ponte 4”. La legge, ha aggiunto, “prevede che il comandante in assoluto è il responsabile della nave e mi auguro che alla fine del processo la posizione di Ambrosio possa essere rivista”. “Auspichiamo che sia fatto tutto adeguatamente ma credo che oggi non succeda nulla di fatto”, ha affermato invece Davide Vieschi, avvocato della mamma di Dayana , la piccola di 5 anni che ha trovato la morte durante il naufragio della Costa Concordia.
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