9 Marzo 2011

Mutui in crescita e depositi in calo: i conti “piangono”

Mutui in crescita e depositi in calo: i conti “piangono”
 

Roma Crescono a gennaio i tassi per i mutui di casa: è quanto rileva Bankitalia nel supplemento "Moneta e banche". Nello stesso mese, il tasso di crescita sui dodici mesi dei prestiti al settore privato, è salito al 4,8% rispetto al 3,6% di dicembre. E calano allo stesso tempo i depositi del settore privato – al netto di quelli di controparti centrali e di quelli connessi con operazioni di cartolarizzazione – registrano una variazione negativa (-1,7% su base annua rispetto al -1,2% di dicembre). Il tasso di crescita sui dodici mesi della raccolta obbligazionaria rimane negativo e pari a -1,6% (invariato rispetto a dicembre). Tornando ai tassi sui mutui, sempre secondo Bankitalia, quelli per l’ acquisto di abitazioni erogati nel mese di gennaio alle famiglie, si legge nel supplemento, sono aumentati al 3,36% dal 3,18% di dicembre, mentre quelli sulle nuove operazioni di credito al consumo sono aumentati all’ 8,78% dall’ 8,33% di dicembre. Per Adusbef e Federconsumatori, «ancora una volta il sistema bancario fa pagare alle famiglie i costi delle operazioni spregiudicate alle imprese e di allegri finanziamenti erogati senza alcuna meritorietà di credito, come dimostra l’ aumento delle sofferenze bancarie arrivate al 30%». «Mutui e prestiti sono infatti più cari per le famiglie a gennaio – spiegano Lannutti e Trefiletti – mentre gli interessi riconosciuti sui conti correnti si abbassano, con le banche che introducono "un pizzo" di 3 euro, una vera e propria tassa sugli anziani per poter prelevare i propri soldi alla sportello. Se i prestiti oltre un milione di euro per le società non finanziare, riescono a ridursi dal 2,56% al 2,36%, mentre i tassi sul credito al consumo sono aumentati di quasi mezzo punto dall’ 8,33% all’ all’ 8,78% e i mutui aumentano ancor prima dei rialzi dei tassi di riferimento Bce del 7 aprile – concludono – vuol dire che la manovra del sistema bancario per far quadrare i conti, è addossata totalmente sulle spalle delle famiglie». Secondo il Codacons, «l’ aumento del costo dei mutui è un dato molto preoccupante, specie se si considera che la Bce ha già annunciato un possibile aumento del tasso di riferimento a partire da aprile, cosa che metterebbe in difficoltà con il pagamento delle rate almeno 30.000 famiglie che attualmente riescono a onorare ancora i loro debiti». «Questi dati – spiega l’ associazione dei consumatori – dimostrano che anche il ceto medio italiano ha sempre meno soldi ed è costretto, per far fronte alle spese di tutti i giorni, o ad attingere alle riserve liquide del conto corrente o a indebitarsi. In pratica la crisi non riguarda più solo gli individui poveri, ma anche chi, fino al 2008, occupava una posizione intermedia nella distribuzione della ricchezza, come piccoli commercianti e artigiani».
 

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