16 Aprile 2013

Mutui e compravendite, la casa sprofonda

Mutui e compravendite, la casa sprofonda

DA MILANO GREGORIO MASSA I l mattone è sempre più in rosso. Nel terzo trimestre 2012, rileva l’ Istat, ammontano a 134.984 le convenzioni notarili per compravendite immobiliari, con una perdita del 23,1% rispetto allo stesso periodo del 2011. Una caduta che fa seguito al -23,6% del trimestre precedente, quando era stata raggiunta la flessione più forte dall’ inizio del 2008. Guardando ai primi nove mesi del 2012 la flessione è pari al 21,4%, sia per il mercato immobiliare nel suo complesso che per il residenziale. Un andamento negativo del mercato immobiliare che subisce l’ effetto di una situazione creditizia complessa, con i mutui in caduta libera, generando una spirale decisamente drammatica per il settore edilizio. Le concessioni di ipoteche immobiliari a garanzia di mutui, finanziamenti e altre obbligazioni verso banche e soggetti diversi dalle banche registrano nei primi nove mesi del 2012 una perdita annua del 39,5% (dati Istat). Il calo è perticolarmente accentuato nelle isole (-50,6%) e al Sud (-42,8%). Crollo dei finanziamenti con una fortissima barriera d’ ingresso: negli ultimi 6 mesi (ottobre 2012-marzo 2013), solo il 5% delle domande di mutuo presentate in Italia si è trasformato infatti in un’ erogazione, come rileva l’ analisi compiuta da Facile.it e Mutui.it, principali broker di settore. Analizzando le erogazioni, considerando le professioni dei richiedenti si scopre che i mutui vengono concessi con più facilità a quadri o funzionari (14%), insegnanti (10,7%), medici (7,6); restano poco più che un miraggio per gli operai (solo nel 3,5% dei casi) e per gli appartenenti alle Forze Armate (4,4%). Si assottiglia anche l’ importo erogato: da uno studio condotto da Crif Decision Solutions si rileva come lo scorso anno, l’ importo medio concesso per mutui ipotecari sia calato del 3,6% mentre quello dei prestiti finalizzati e dei prestiti personali sono arretrati del 4,1% e del 6,7% sull’ anno precedente. «Le banche hanno smesso di fare il loro mestiere», attacca il Codacons. «Se prima della crisi bastava che il mutuo fosse pari all’ 80% al valore dell’ immobile, oggi le banche erogano con il 60%. Se prima della crisi bastava che il rapporto rata reddito famigliare non superasse il 30%, oggi ti chiedono un reddito di quattro volte la rata». «Non c’ è più tempo da perdere», rilancia il presidente dell’ Ance, Paolo Buzzetti. «La casa – aggiunge – è un bene fondamentale per gli italiani e non deve diventare un sogno proibito ». Da qui l’ appello perché sia sbloccata la proposta elaborata dal tavolo con Cdp e Abi grazie all’ intervento del ministro Passera: «È necessario riattivare subito il circuito del credito per permettere alle famiglie di acquistare casa e al settore edilizio di rimettersi in moto». © RIPRODUZIONE RISERVATA Credito, erogazioni giù del 40% Il mercato immobiliare accusa una flessione del 21% nei primi 9 mesi 2012.Allarme dell’ Ance.

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