22 Marzo 2014

Multe cancellate? I Comuni non ci stanno

Multe cancellate? I Comuni non ci stanno

Senza chiarimento non si cambia e solo Vicenza resta una mosca bianca nel panorama delle multe per divieto di sosta. La risposta del Ministero dei trasporti all’ interpellanza del deputato del Pd Michele Mognato relativa alle multe sulle “strisce blu” non provocherà la rivoluzione. I Comuni infatti tirano indietro: bene il chiarimento, ma fino a quando non ci arriverà una circolare interpretativa del Ministero non possiamo cambiare. E pure l’ Anci (Associazione dei Comuni italiani) gela le speranze degli automobilisti: i Comuni hanno la facoltà di regolamentare la sosta e quindi di sanzionare chi la prolunga oltre l’ orario per il quale ha regolarmente pagato il ticket. Quindi il Ministero in materia non dovrebbe mettere parola. Per l’ Anci infatti la norma è alquanto chiara: se non si appone il ticket si deve necessariamente applicare la sanzione prevista dal Codice della Strada; se invece la sosta si protrae oltre l’ orario per cui è stata pagata la tariffa dovuta, si applicherà la multa prevista dal regolamento comunale. Del resto per i Comuni i soldi raccolti dalle soste sono una fonte di introito non indifferente. Ergo, le multe restano. Lo dice Rovigo , dove i vigili urbani non modificheranno di una virgola l’ applicazione del regolamento e lo ribadisce anche Belluno . «Ad oggi la giurisprudenza dice che per chi sfora l’ orario del parchimetro è prevista la sanzione – spiega il comandante dei vigili urbani di Belluno, Gustavo Dalla Ca’ -. Di conseguenza, continueremo a fare le multe, come abbiamo sempre fatto finora». Anche a Padova , dove il comparto dei parcheggi frutta circa 7,5 milioni di euro all’ anno che vengono reinvestiti, non c’ è idea di cambiare registro. «Non sono i vigili che multano – precisa il sindaco reggente della città del Santo Ivo Rossi – ma gli ausiliari del traffico. Nessun comune di grande dimensione si gestisce la sosta da solo, ma la affida in gara. Vedo complesso poter richiedere il pagamento solo dello sforamento, come si può conteggiare. Deve cambiare il sistema di controllo». Certo che anche Padova, e questo Rossi lo precisa, si adeguerà a quanto arriverà, si spera a breve dal ministero competente. Anche Treviso si trova in una posizione attendista. «Non vogliamo fare le multe a tutti i costi – dice il vice sindaco di Treviso Roberto Grigoletto – ma al momento non ci sono disposizioni in merito, solo pareri e dichiarazioni. Saremo i primi ad adeguarci quando ci saranno le spiegazioni in merito». Pure Venezia attende. Senza circolare attuativa non ci saranno modifiche di sorta: le multe si continueranno comunque a pagare. Vicenza resta una mosca bianca. «Era dubbia la legittimità di queste multe – sottolinea il sindaco Achille Variati – Se un cittadino va fuori orario paga solo la quota che manca. Non ce la sentiamo di tartassare le persone in un momento in cui si hanno già tanti problemi. Chi ha pagato e messo il tagliandino ha dimostrato la buona volontà, se ritarda non merita una multa». E sull’ argomento il Codacons apre un altro fronte. Non solo si domanda di non dare più contravvenzione, ma anche di annullare tutte quelle che sono state comminate negli ultimi 60 giorni. «Per il Codacons tutte le sanzioni elevate negli ultimi 60 giorni vanno annullate d’ ufficio dai comuni che le hanno emesse, altrimenti potrebbero essere ipotizzati i reati di abuso ed omissioni di atti d’ ufficio», spiega una nota dell’ associazione. E intanto fioccano i ricorsi per conto degli automobilisti multati che stanno ipotizzando una azione comune per recuperare i soldi già pagati. © riproduzione riservata.

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