8 Settembre 2015

Multe a casa ai clienti delle lucciole

Multe a casa ai clienti delle lucciole

Tempi bui per i clienti delle lucciole e liti domestiche nelle case di tanti romani se il Comune deciderà di multare i clienti delle prostitute inviado la sanzione a domicilio. Il giro di vite è stato infatti annunciato da Rossella Matarazzo, vicecapo di gabinetto del sindaco Marino, ospite ieri a 24 Mattino su Radio 24. Matarazzo, vice questore, sta curando l’ammodernamento del regolamento di polizia urbana, fermo a 68 anni fa: «Sul tema della prostituzione pensiamo di concentrare le sanzioni sui clienti che sono uno degli anelli della filiera. Stiamo pensando a una sanzione di 500 euro per i clienti ma al tempo stesso una sanzione anche per la prostituta, di importo inferiore. La sanzione arriverà a casa- ha detto la Matarazzo – così le mogli saranno ben liete di riceverla…Cosa ci sarà scritto? Ci sarà l’indicazione della sanzione, magari sarà semplicemente una violazione del codice della strada per chi effettua manovre di avvicinamento. Però è difficile spiegare alla moglie perché ci si trovava alle 2 di notte sulla Salaria…». Matarazzo ha aggiunto che Roma non abbandona l’idea dello “zoning”, «ma quello è un progetto più complesso. Anzi pensiamo di utilizzare parte degli introiti delle sanzioni per progetti di vicinanza e recupero delle prostitute vittime di tratta». Il regolamento, che dovrà prima essere sottoposto alla approvazione delle Giunta Marino, prevede anche novità in materia di decoro urbano e pulizia tra cui sanzioni per chi getta i mozziconi di sigaretta per terra.

Non piace al Codacons il provvedimento sulle multe recapitate a casa dei clienti delle lucciole. «Si tratta di una misura inutilmente punitiva, che non risolverà il problema della prostituzione a Roma – spiega il presidente Carlo Rienzi -. La questione da affrontare con urgenza, semmai, è quella del degrado delle strade dove operano le prostitute ad ogni ora del giorno e della notte, e lo sfruttamento da parte della malavita organizzata. Problemi che non si risolvono certo multando i clienti». Ma per il Codacons si apre anche un altro fronte delicatissimo, quello della privacy. «Non sappiamo quale forma avranno le contravvenzioni annunciate dalla Matarazzo, ma una cosa è certa: dovranno essere del tutto neutre e non riportare all’esterno la motivazione della sanzione. In caso contrario – conclude Rienzi -, saranno inevitabili i ricorsi contro il Comune per violazione della privacy dei cittadini». Ma ad esprimere perlessità sono anche le consigliere capitoline del Pd Valeria Baglio, Erica Battaglia, Michela Di Biase, Cecilia Fannunza, Valentina Grippo, Liliana Mannocchi, Ilaria Piccolo, Giulia Tempesta e Daniela Tiburzi che in una nota spiegano che «la proposta avanzata dal vicecapo di gabinetto del sindaco non ci sembra sia adeguata ad affrontare il tema complesso della prostituzione, che è in primis un problema di tratta di esseri umani. Immaginare – prosegue la nota – che si possa ricondurre il tema della prostituzione ad un problema di traffico veicolare ci pare non risolutivo e controproducente. Riteniamo che la sicurezza e il decoro dei quartieri di Roma vadano affrontati in modo completamente diverso. Auspichiamo invece che vengano da un lato intensificati tavoli di coordinamento con le Forze dell’Ordine e dall’altro con le associazioni che si occupano della tratta delle donne».

Francesca Mariani

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