6 Aprile 2002

MUCCA PAZZA: L?EMERGENZA NON E? FINITA E LA SITUAZIONE E? ANCORA PREOCCUPANTE

QUESTO QUANTO E? EMERSO OGGI DAL SEMINARIO SULLA SICUREZZA ALIMENTARE ORGANIZZATO DALLA CIA IN COLLABORAZIONE CON IL CODACONS E COL MINISTERO DELLA SALUTE UN GRIDO D?ALLARME PARTE DALL?INCONTRO DI OGGI: CONSUMATORI E ALLEVATORI UNITI NEL CHIEDERE ALLO STATO MAGGIORE SICUREZZA E PIU? CONTROLLI

PARTE UNA CAMPAGAN PER PORTARE LE SCUOLE NELLE FATTORIE









L?emergenza mucca pazza non è ancora finita. Questo quanto è emerso dal seminario sulla sicurezza alimentare organizzato dalla Cia in collaborazione con il Codacons e col Ministero della salute tenutosi oggi a Roma presso l?Hotel Duke.

La situazione, affermano consumatori, allevatori, e le stesse istituzioni, è ancora preoccupante. Lo sottolineano nei loro interventi il Presidente Codacons, avv. Carlo Rienzi e il Presidente Cia Massimo Pacetti. Quest?ultimo in particolare punta il dito contro l?Unione Europea, rea di giochi pericolosissimi a danno della qualità e della sicurezza alimentare.
L?Unione, infatti, nel corso degli anni, ha abbassato progressivamente gli standard qualitativi degli alimenti, al fine di equiparare tutti gli stati membri, purtroppo al ribasso. Restando in Italia, il federalismo ha portato ad aumentare le responsabilità delle Regioni, le quali dovrebbero effettuare i controlli cosiddetti attivi (ossia indipendenti da casi sospetti). Tuttavia le stesse Regioni si sono rivelate incapaci di garantire la sicurezza dei prodotti alimentari, anche a causa di ingenti tagli alle spese sanitarie, a tutto favore del proliferare della clandestinità dei macelli e della circolazione di farine vietate. Non a caso i macelli illegali scoperti in Sicilia sono stati svelati da organismi statali.
La situazione non è confortante nemmeno per il Direttore generale della sanità veterinaria del Ministero della salute, Romano Marabelli. Quest?ultimo ha confermato le conclusioni del Codacons riguardo l?insufficienza del numero di veterinari in Italia, e soprattutto circa la necessità di pene più severe contro chi utilizza o commercializza farine vietate e più in generale contro chiunque si renda protagonista dei cosiddetti reati alimentari, sostenendo anche che in Italia l?etichettatura serve a ben poco. Marabelli, e subito dopo l?Avv. Rienzi, hanno inoltre attaccato la campagna pubblicitaria della Coop, la quale afferma che la natura ce la fa da sola?

E? emersa quindi dal seminario di oggi, al quale hanno partecipato, come relatori, anche Enzo Mastrobuoni della Cia, Carla Falcinelli del Codacons, e Carlo Bianchi di Coop italia, la necessità di maggiori garanzie per i consumatori. Ed è proprio ciò che chiedono Codacons e allevatori, che avvieranno inoltre una campagna per portare le scuole nelle fattorie di tutta Italia.

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