Mps, Nomura non teme sequestri Viola sicuro: «Resteremo privati»
Cecilia Marzotti SIENA IL VENTO è cambiato all’ ultimo giro di boa a Piazza Affari. Il titolo Mps ha chiuso a 0,20 euro per azione (+0,74%). Un risultato che a Piazza Salimbeni salutano come un auspicio in vista dell’ assemblea di lunedì, quando i soci saranno chiamati ad approvare il bilancio 2012 (in rosso di 3,17 miliardi) , il primo dell’ era del presidente Alessandro Profumo e dell’ ad Fabrizio Viola; e a votare l’ azione di responsabilità da 1,2 miliardi nei confronti dell’ ex presidente Giuseppe Mussari, dell’ ex dg Antonio Vigni, di Deutsche Bank e della banca d’ affari giapponese Nomura. E PROPRIO i vertici dell’ istituto asiatico, con una nota, hanno precisato di non aver subito alcun sequestro di asset in Germania in relazione alla vicenda Mps. Nomura «ritiene di non avere attività suscettibili di sequestro» dopo la richiesta avanzata dalla Procura di Siena. È quanto scrive il direttore finanziario, Shigesuke Kashiwagi. Nomura, aggiunge, «cercherà di avere discussioni con i procuratori italiani per risolvere la situazione». «Nessun asset è stato sequestrato in Germania ? ha spiegato il dirigente ?, inoltre nessun asset della filiale di Milano è stato sequestrato, in quanto il suo unico conto è utilizzato per finanziare operazioni giornaliere». E soprattutto i legali di Nomura ritengono che ci sia «una bassa possibilità» che il sequestro venga portato a termine. Lo scorso 16 aprile i magistrati senesi hanno disposto un sequestro per 1,8 miliardi di euro di asset dei giapponesi in Germania e in Italia in relazione alla ristrutturazione del contratto Alexandria nel 2009 con il Monte dei Paschi. Kashiwagi ha anche contestato il congelamento degli asset della Nomura Bank International in Italia, comunicato lo scorso 23 aprile, perché la Nbi «non è stata coinvolta direttamente nelle transazioni con Mps». In ogni caso i fondi congelati, ha aggiunto, sono di «limitato ammontare» e il loro blocco «non avrà assolutamente impatto» su Nomura o Nbi. Nel frattempo, l’ ad della banca senese, Fabrizio Viola, ritiene il 2014 l’ anno propizio per l’ aumento di capitale di Monte dei Paschi. Il manager ha inoltre garantito che verrà affrontata al più presto la questione dell’ eliminazione del tetto del 4% alla partecipazione nel capitale; anzi il vincolo sarà abolito prima della ricapitalizzazione. LA SUA cancellazione, ha detto Viola, avrà effetti positivi sulla Fondazione Mps e sul suo patrimonio. Non oltre giugno è la deadline fissata dall’ ad alla nascita del nuovo piano industriale, con il via libera della Commissione Europea che Viola spera possa arrivare entro l’ estate. Viola ha poi assicurato che il lavoro in corso ha come obiettivo evitare la nazionalizzazione di Mps. E comunque, ha ribadito l’ ad, una cosa è avere lo Stato come socio di minoranza, altro è ipotizzare che la maggioranza diventi pubblica, scenario sì possibile ma che Mps si è impegnata ad evitare. Ma in vista dell’ assemblea di lunedì alcuni azionisti annunciano di essere pronti ad una «clamorosa richiesta: non approvare il bilancio 2012 della banca». Lo anticipa il Codacons che ha annunciato per domani una conferenza stampa.
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