2 Luglio 2006

Motori spenti, braccia incrociate, assemblee spontanee

MILANO Motori spenti, braccia incrociate, assemblee spontanee. Secondo giorno di agitazione per i tassisti. Città di nuovo paralizzata. Dalla Stazione Centrale all`aeroporto di Linate e Malpensa: corse garantite solo ad anziani e disabili. Per loro si viaggia gratis. Anche ieri i tassisti milanesi (quasi cinquemila) hanno messo in atto una nuova protesta spontanea contro la liberalizzazione delle licenze prevista nel pacchetto Bersani. In entrambi gli scali i taxi si sono rifiutati di caricare i passeggeri, che hanno preso d`assalto bus e tram. Lo sciopero, quello ufficiale, è previsto per l`11 luglio. Di fatto, però, con un passaparola, di taxi in taxi, è “scoppiata la guerra“. Anche fra sindacati. Ieri, in via Messina, si è svolta una riunione con i rappresentanti di tutte le sigle sindacali. “La concertazione è una cosa che la sinistra non doveva far mancare – dice Nereo Villa, rappresentante nazionale Fita-Cna – Ma una cosa è la scorrettezza, un`altra è la legge, che va rispettata“. All`incontro non ha partecipato Alfonso Faccioli, leader dei ribelli del Cat, che solo due anni fa sfidò l`ex sindaco Albertini e le sue 288 licenze. “Il ministro Bersani ha organizzato uno blitz nella notte senza rispettare le regole – denuncia – e questi sono capaci di organizzare solo uno scioperetto. Ci vuole una battaglia vera. Voglio tutta la categoria in piazza. A oltranza. Ora c`è solo un`esasperazione a macchia di leopardo. Forse hanno delegato i sindacalisti sbagliati“. Piccola querelle anche in Comune. Con l`assessore alla Mobilità, Trasposti e Ambiente, Edoardo Croci, che in “sintonia con il sindaco Letizia Moratti“, dichiara: “Il Comune è pronto a valutare positivamente questa opportunità avviando un percorso di consultazione preventiva con i rappresentanti della categoria“. E il vicesindaco Riccardo De Corato che boccia su tutti i fronti la liberalizzazione: “È quasi una punizione verso un elettorato non certo di centrosinistra. E poi la licenza era una buonuscita. Così è solo uno schiaffo in faccia“. Nella polemica interviene il segretario della Fit-Cisl Lombardia, Dario Balotta: “Il decreto del governo non va nella direzione giusta. Nel provvedimento devono essere contenute regole sugli orari di servizio, per evitare il far-west, e ammortizzatori sociali almeno temporanei per le ricadute negative che si avranno sui redditi dei tassisti“. Ma c`è anche chi esulta. Il presidente del Codacons, Marco Maria Donzelli, invita il governo a resistere. “Contro i ricatti e le proteste che le lobbies metteranno sicuramente in campo – dice – Finalmente un governo ha scelto di stare dalla parte dei malati e non dei farmacisti, dei clienti e non dei professionisti, dei passeggeri e non dei tassisti, insomma, in una parola, dalla parte dei consumatori“. Applaude anche il capogruppo dei Verdi in consiglio comunale, Maurizio Baruffi, “il decreto è positivo“. “Se a Milano vi fosse un incremento del 30% delle licenze ? dice ? avremmo finalmente lo stesso rapporto fra taxi e popolazione che c`è a Parigi, anche se resteremmo ancora lontani dai livelli di Londra o Barcellona“. Ieri, intanto, i radio-taxi milanesi non hanno accettato prenotazioni, neanche per oggi. Consigliano ai clienti di utilizzare mezzi alternativi. Si prevede, dunque, la reiterazione della protesta. Una domenica di caos.

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