12 Giugno 2014

MOSE: DOPO LO SCANDALO CODACONS CHIEDE IL SEQUESTRO URGENTE DELLE OPERE E LA REVOCAZIONE PER FALSI DOCUMENTI DELLE SENTENZE DI TAR E CDS

MOSE: DOPO LO SCANDALO CODACONS CHIEDE IL SEQUESTRO URGENTE DELLE OPERE E
LA REVOCAZIONE PER FALSI DOCUMENTI DELLE SENTENZE DI TAR E CDS

SABATO 14 GIUGNO ALLE 12 CONFERENZA STAMPA DEL CODACONS A MESTRE

PARTE
AZIONE PER FAR OTTENERE A OGNI CITTADINO VENEZIANO ALMENO 10MILA EURO
DI RISARCIMENTO. IL CODACONS CHIEDE IN PROCURA IL SEQUESTRO DEI PERMESSI
AMBIENTALI RILASCIATI E DELLE OPERE DEL MOSE DA AFFIDARE A CANTONE COME
CUSTODE
 

Il Codacons ha organizzato per sabato 14 giugno alle ore 12 presso il Municipio di Mestre (Sala Consiliare, Via Palazzo 1) una conferenza stampa nazionale per annunciare clamorose iniziative legali che potrebbero addirittura portare al blocco del progetto MOSE.
A seguito degli scandali emersi che evidenziano gravi irregolarità nella gestione dell’opera pubblica, l’associazione ha predisposto un ricorso per revocazione – i cui dettagli saranno resi noti nel corso della conferenza stampa – volta ad ottenere la revisione delle decisioni prese dal Consiglio di Stato sui ricorsi presentati dal Codacons contro il Mose. Se, infatti, i giudici hanno deciso sulla base di presupposti falsi o quantomeno alterati, è evidente la necessità di un riesame delle sentenze emesse, che potrebbe ora addirittura portare ad un blocco dell’intero progetto.
Sulla base dello stesso principio, durante l’incontro il presidente nazionale Codacons Carlo Rienzi e il presidente regionale Franco Conte illustreranno una richiesta di sequestro urgente di tutti i provvedimenti rilasciati da enti locali e nazionali che hanno autorizzato la realizzazione del Mose, richiesta presentata alla Procura di Venezia, e alla magistratura l’associazione chiede anche la nomina di Raffaele Cantone al ruolo di custode delle opere del Mose.
L’associazione sabato stesso farà partire la più grande azione collettiva mai avviata per tutti i 270 mila abitanti di Venezia, volta ad ottenere i “danni da Mose” pari ad almeno 10mila euro a cittadino, e interverrà nel procedimento penale pendente presso la Procura di Venezia chiedendo di procedere anche per i reati di frode nelle pubbliche forniture in concorso, truffa ex art. 640 c.p, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ex art. 640 bis c.p., indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato ex art. 316 ter c.p., abuso di ufficio ex art. 323 c.p. omissione in atti d’ufficio ex art. 328 c.p., oltre al possibile configurarsi di un serio e concreto danno ambientale
 
I GIORNALISTI SONO INVITATI A PARTECIPARE
Sabato 14 giugno alle ore 12 presso il Municipio di Mestre (Sala Consiliare, Via Palazzo 1)

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