Morto in attesa dell’ambulanza Il caso al vaglio della Procur
-
fonte:
- Gazzetta del Sud
Tiene banco la polemica riguardo ai mezzi sempre insufficienti in dotazione al servizio del 118, in particolare nell’area centrale della Calabria. È ancora forte lo sconcerto e l’indignazione riguardante il caso del paziente lametino in gravi condizioni che, sembra, avrebbe aspettato 90 minuti per l’arrivo dell’ambulanza proveniente dal Comune di Girifalco. Un’attesa infinita e purtroppo rivelatasi vana perché finchè il mezzo di soccorso è arrivato nel centro città, in viale Primo Maggio, il paziente era già deceduto. Sulla vicenda, il Codacons ha presentato un esposto in Procura. Questo significa che verrà aperto un fascicolo per accertare quanto avvenuto. Intanto, la centrale operativa di Catanzaro del 118 ha diffuso una nota puntualizzando ogni dettaglio in merito a quanto accaduto: dagli orari delle chiamate dei parenti del malato all’indisponibilità delle ambulanze di stanza a Lamezia perché già impegnate sul territorio, fino all’attivazione del mezzo in dotazione a Girifalco.Al vaglio anche i tabulati per verificare le telefone, quando sono state effetuate e anche verso quale utenze, come per esempio la stessa Guardia medica. Sulla vicenda intervengono i deputati pentastellati Pino D’Ippolito, Massimo Misiti e Fabio Auddino, che in Senato hanno presentato specifici emendamenti alla nuova legge di bilancio. «Emendamenti – spiegano – che, se approvati, consentirebbero di inquadrare meglio i sanitari del 118, professionisti indispensabili,in modo da pagarli di più, reclutarne molti altri e formarli a modo, nonché di stabilizzare quelli precari già in servizio». D’Ippolito aggiunge: «La situazione in Calabria è pesantissima: mancano troppi medici per i trasporti in ambulanza e le guardie mediche sono ancora più scoperte. Come Movimento 5 Stelle – ricorda il parlamentare – avevamo promesso un intervento legislativo in grado di assicurare l’ampliamento di questi organici. Infatti, ad oggi gli stipendi e le condizioni contrattuali degli interessati sono umilianti, lesivi delle professionalità e tali da scoraggiare il lavoro medico nell’emergenza-urgenza. Così come indicano le recenti e continue vicende nell’Asp di Catanzaro e anche nelle restanti aziende sanitarie della regione». Per D’Ippolito «questi medici aeritano corrispettivi più elevati e le garanzie, anche previdenziali, legate al loro ruolo; aspetti che gli emendamenti presentati in Senato affrontano in maniera strutturale e definitiva». Su quanto avvenuto in città qualche giorno fa si esprime anche il “Coordinamento sanità 19 Marzo” che invita i vertici dell’Asp e della Regione Calabria a prendere atto «che i mezzi in dotazione al 118 sono del tutto insufficienti. Da molto tempo stiamo sollevando la questione della carenza di mezzi e di risorse umane nel lametino per quanto riguarda il personale sanitario. Nell’aprile scorso sono state acquistate 10 ambulanze ma – si chiede il coordinamento – sono state poi completamente dotate? Sono tutte operative e funzionanti, attive sul territorio?». Domande per le quali l’intera comunità reclama risposte celeri e concrete.
-
Sezioni:
- Rassegna Stampa
-
Aree Tematiche:
- SANITA'