30 Novembre 2021

Morto in attesa dell’ambulanza Il caso al vaglio della Procur

Tiene  banco  la  polemica  riguardo  ai  mezzi  sempre  insufficienti  in  dotazione  al  servizio  del  118,  in  particolare  nell’area  centrale  della  Calabria.  È  ancora  forte  lo  sconcerto  l’indignazione  riguardante  il  caso  del  paziente  lametino  in  gravi  condizioni  che,  sembra,  avrebbe  aspettato  90  minuti  per  l’arrivo  dell’ambulanza  proveniente  dal  Comune  di  Girifalco.  Un’attesa  infinita  purtroppo  rivelatasi  vana  perché  finchè  il  mezzo  di  soccorso  è  arrivato  nel  centro  città,  in  viale  Primo  Maggio,  il  paziente  era  già  deceduto.  Sulla  vicenda,  il  Codacons  ha  presentato  un  esposto  in  Procura.  Questo  significa  che  verrà  aperto  un  fascicolo  per  accertare  quanto  avvenuto.  Intanto,  la  centrale  operativa  di  Catanzaro  del  118  ha  diffuso  una  nota  puntualizzando  ogni  dettaglio  in  merito  quanto  accaduto:  dagli  orari  delle  chiamate  dei  parenti  del  malato  all’indisponibilità  delle  ambulanze  di  stanza  Lamezia  perché  già  impegnate  sul  territorio,  fino  all’attivazione  del  mezzo  in  dotazione  Girifalco.Al  vaglio  anche  tabulati  per  verificare  le  telefone,  quando  sono  state  effetuate  anche  verso  quale  utenze,  come  per  esempio  la  stessa  Guardia  medica.  Sulla  vicenda  intervengono  deputati  pentastellati  Pino  D’Ippolito,  Massimo  Misiti  Fabio  Auddino,  che  in  Senato  hanno  presentato  specifici  emendamenti  alla  nuova  legge  di  bilancio.  «Emendamenti  – spiegano  – che,  se  approvati,  consentirebbero  di  inquadrare  meglio  sanitari  del  118,  professionisti  indispensabili,in  modo  da  pagarli  di  più,  reclutarne  molti  altri  formarli  modo,  nonché  di  stabilizzare  quelli  precari  già  in  servizio».  D’Ippolito  aggiunge:  «La  situazione  in  Calabria  è  pesantissima:  mancano  troppi  medici  per  trasporti  in  ambulanza  le  guardie  mediche  sono  ancora  più  scoperte.  Come  Movimento  Stelle  – ricorda  il  parlamentare  – avevamo  promesso  un  intervento  legislativo  in  grado  di  assicurare  l’ampliamento  di  questi  organici.  Infatti,  ad  oggi  gli  stipendi  le  condizioni  contrattuali  degli  interessati  sono  umilianti,  lesivi  delle  professionalità  tali  da  scoraggiare  il  lavoro  medico  nell’emergenza-urgenza.  Così  come  indicano  le  recenti  continue  vicende  nell’Asp  di  Catanzaro  anche  nelle  restanti  aziende  sanitarie  della  regione».  Per  D’Ippolito  «questi  medici aeritano  corrispettivi  più  elevati  le  garanzie,  anche  previdenziali,  legate  al  loro  ruolo;  aspetti  che  gli  emendamenti  presentati  in  Senato  affrontano  in  maniera  strutturale  definitiva».  Su  quanto  avvenuto  in  città  qualche  giorno  fa  si  esprime  anche  il  “Coordinamento  sanità  19  Marzo”  che  invita  vertici  dell’Asp  della  Regione  Calabria  prendere  atto  «che  mezzi  in  dotazione  al  118  sono  del  tutto  insufficienti.  Da  molto  tempo  stiamo  sollevando  la  questione  della  carenza  di  mezzi  di  risorse  umane  nel  lametino  per  quanto  riguarda  il  personale  sanitario.  Nell’aprile  scorso  sono  state  acquistate  10  ambulanze  ma  – si  chiede  il  coordinamento  – sono  state  poi  completamente  dotate?  Sono  tutte  operative  funzionanti,  attive  sul  territorio?».  Domande  per  le  quali  l’intera  comunità  reclama  risposte  celeri  concrete. 

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