25 Giugno 2019

MORTO ALLA SAPIENZA

Lorena Loiacono
Omicidio colposo, con questa ipotesi di reato contro ignoti vanno avanti le indagini sulla morte del 26enne Francesco Ginese che venerdì sera, per entrare alla Sapienza durante una festa non autorizzata, si è reciso l’arteria femorale scavalcando la cancellata dell’ateneo su viale del Policlinico. Il giovane, portato all’Umberto I, è poi deceduto domenica e sul suo corpo è stata disposta l’autopsia. Intanto continuano le polemiche con un rimpallo di responsabilità e accuse.
La Sapienza ha infatti chiarito di aver sempre segnalato le feste non autorizzate alle autorità di pubblica sicurezza e di aver presentato esposti alla Procura mentre alla Camera è pronta un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Salvini. Lo stesso vicepremier ha replicato con un attacco durissimo ai vertici dell’ateneo: «Perché il Rettore della Sapienza – ha denunciato Salvini – tollera l’illegalità e non fa nulla? La responsabilità di questa morte è anche di chi permette queste illegalità da troppo tempo. Ora che ci è scappato il morto il Rettore è chiamato a risponderne. La pacchia deve finire per rispetto delle migliaia di studenti e professori che vanno in Università per imparare e lavorare, non per fare casino». La Sapienza non ha chiesto lo sgombero.
Non solo, sulla morte del giovane originario di Foggia è intervenuto anche il Codacons che ha annunciato un esposto in Procura «Si tratta di una morte annunciata- spiega il presidente Carlo Rienzi – chiediamo quindi che vengano accertate le responsabilità dei vertici dell’ateneo, a partire dal Rettore, e delle stesse forze dell’ordine che, in base a quanto si apprende, sarebbero state più volte avvisate attraverso esposti e denunce circa feste illegali organizzate a La Sapienza». Intanto ieri La Sapienza era sotto choc: gli organizzatori della festa, nella pagina social, hanno chiarito che l’ingresso principale, da piazzale Aldo Moro, era aperto e ad offerta libera. «Non era un rave ma un’iniziativa artistico-culturale. Per noi è una notizia straziante».
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