1 Marzo 2013

Morte sospetta dopo l’ intervento: via agli accertamenti tecnici

Morte sospetta dopo l’ intervento: via agli accertamenti tecnici

 

 

Doveva essere un intervento di routine e invece la paziente, una ottantenne modenese, è morta nel reparto di Cardiologia del Policlinico. Oggi, a distanza di quasi tre anni da quella tragedia e dopo lo scandalo che ha travolto quello stesso reparto, vanno avanti le indagini per appurare eventuali responsabilità mediche. Il periodo in cui sono avvenuti i fatti (giugno 2010) corrisponde infatti grosso modo con l’ avvio di sperimentazioni e procedure mediche contestate prima con un esposto dall’ associazione Gli Amici del cuore, e poi oggetto di un’ inchiesta che ha portato all’ arresto di nove medici tra cui la direttrice del reparto prof Maria Grazia Modena (ai domiciliari, poi revocati) e l’ emodinamista Giuseppe Sangiorgi (in carcere, oggi con obbligo di presentazione davanti alla polizia giudiziaria). Proprio l’ emodinamista Sangiorgi è indagato, insieme ad altri due medici, per la morte della ottantenne. Sono stati i famigliari della donna a rivolgersi alla magistratura, convinti che qualcosa fosse andato storto durante quell’ intervento. Ieri mattina, nelle aule del Tribunale di Modena, il Gip Paola Losavio ha conferito l’ incarico ad uno specialista per l’ incidente probatorio sulle cartelle cliniche e la documentazione disponibile: il perito scelto dal giudice è il professor Rossetti del Policlinico Sant’ Orsola di Bologna, considerato un luminare in materia, tanto che la parte offesa (il figlio della vittima, assistito dall’ avvocato Andrea De Rienzo) non ha nominato alcun consulente di parte. Il perito avrà 60 giorni per accertare se ci sono state responsabilità e a chi devono eventualmente essere attribuite. L’ ottantenne sarebbe stata operata per una valvuloplastica: i famigliari della donna vogliono anche capire se poteva essere fatto qualcosa in più per salvare la sua vita. I soccorsi sono stati tempestivi? Erano presenti tutti gli specialisti necessari per interventi di questo tipo? A queste e tante altre domande dovrà dare una risposta la magistratura, a cominciare proprio dalla perizia disposta oggi. La morte della ottantenne è solo uno dei diversi fascicoli di cui si compone il ?dossier Cardiologia’, portato sul tavolo della Procura dal Codacons, che aveva raccolto le segnalazioni di vari ex pazienti e famigliari. Dopo quasi due anni di indagini partite da precise segnalazioni de ?Gli amici del cuore’, l’ inchiesta nello scorso novembre ha portato a decine di perquisizioni, nove arresti, quasi 70 persone indagate, 12 aziende coinvolte. Molto pesanti le accuse: associazione per delinquere, peculato, corruzione, falso in atto pubblico, truffa ai danni del sistema sanitario nazionale, sperimentazioni cliniche senza autorizzazione. Gli inquirenti ipotizzano infatti che all’ interno del reparto venissero effettuate sperimentazioni non autorizzate all’ insaputa dei pazienti, interventi svolti utilizzando strutture del sistema sanitario nazionale e per i quali i camici bianchi ricevevano compensi – tramite onlus fittizie appositamente create – dalle aziende farmaceutiche. nDaniele Franda.

 

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