17 Settembre 2010

Morte nel canale “Ora denunceremo la Provincia”

Capaccio. «Mia moglie non si è buttata volontariamente nel canale insieme con mia figlia». Giuliano Vuto, marito di Gerardina Vitolo, 41 anni, e padre di Angelica, 16 anni, vittime la scorsa settimana di un terribile incidente, consumatosi sulla strada provinciale 316 che collega Capaccio e Albanella, smentisce categoricamente l’ ipotesi di suicidio. Notizia circolata soprattutto su alcuni siti internet. A renderlo noto è il legale della famiglia, Mario Manzo. «Il marito di Gerardina Vitolo non solo smentisce l’ ipotesi che la moglie – spiega Manzo – si sia suicidata a causa di eventuali problemi esistenziali, ma si riserva di procedere con una denuncia alla procura sul presupposto che si tratti di una notizia totalmente infondata». • Le due donne sono finite nel canale dove sono morte annegate, non riuscendo ad uscire dalla Cinquecento, guidata dalla donna. Sotto accusa i guardrail non a norma. Nel tratto dove è avvenuto l’ incidente erano stati abbattuti, e non più ripristinati, da un precedente sinistro. Qualche giorno fa il legale della famiglia Vuto, Mario Manzo, insieme con il perito assicuratore, Alberigo Turco, e Tonino Del Mese, esperto nazionale Codacons viabilitá, mobilitá e sicurezza stradale, hanno effettuato un sopralluogo tecnico sul luogo dell’ incidente. «I sopralluoghi tecnici – afferma Manzo – hanno consentito di accertare che nel tratto di strada in questione il guardrail era stato abbattuto da diverso tempo. Dai primi rilievi sembra sia passato almeno un anno, la barriera protettiva era sullo stesso livello della carreggiata. L’ erba di fatto copre le barriere. Un altro elemento importante da evidenziare è che non è stato riscontrato nessun segno di impatto. Il guardrail abbattuto, paradossalmente, ha rappresentato un ulteriore pericolo». «La barriera – spiega Manzo – ha funzionato da trampolino di lancio. La responsabilitá senza ombra di dubbio è della Provincia non curante della manutenzione minima della strada e delle norme sulla sicurezza». Manzo ha presentato una richiesta di risarcimenti danni alla Provincia: «ci siamo riservati di valutare gli estremi per procedere con una denuncia alla procura per omicidio colposo. Si tratta di un tratto di strada abbandonato a se stesso nonostante sia molto trafficato». In questi ultimi anni una lunga serie di incidenti hanno funestato la provinciale 316, che collega la frazione di Matinella di Albanella con il comune di Capaccio Paestum, dove hanno perso la vita Gerardina e sua figlia Angelica. Il primo decesso risale a circa venti anni fa. Da allora sono stati diversi gli incidenti mortali avvenuti lungo un’ arteria notoriamente a rischio. Solo nel mese di agosto sono state oltre una decina le auto finite nel canale del Consorzio di bonifica sinistra Sele di Paestum. «La responsabilitá – afferma l’ esperto nazionale Codacons, Tonino De Mese – è dell’ ente proprietario della strada che ha l’ obbligo di proteggere adeguatamente i corsi d’ acqua così come stabilisce la normativa». � riproduzione riservata.

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