MORTE DE DONNO: CODACONS PRESENTA ESPOSTO A PROCURA DI MANTOVA E SI COSTITUISCE PARTE OFFESA NELL’INCHIESTA
ASSOCIAZIONE SI ERA ATTIVATA DINANZI AIFA PER OTTENERE CHIARIMENTI SU CURA CON PLASMA IPERIMMUNE ED ESCLUSIONE DEL MEDICO DA SPERIMENTAZIONE
Il Codacons si costituisce parte offesa nell’inchiesta della Procura di Mantova sulla morte di Giuseppe De Donno, ex primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma e padre della terapia anti Covid con il plasma iperimmune, e presenta oggi un esposto alla magistratura locale in cui si chiede di estendere le indagini e fare chiarezza sul suicidio, accertando eventuali responsabilità degli enti pubblici.
L’associazione nei mesi caldi della pandemia era intervenuta sulla cura con il plasma iperimmune presentando una istanza sia all’Aifa che all’ANAC in cui si chiedeva di avere chiarimenti sul perché si volesse produrre il plasma industriale quando non si avevano ancora dati certi e scientifici sul funzionamento della terapia (così diceva il mondo scientifico a De Donno che l’aveva utilizzata per primo ed aveva avuto importanti risultati), ma soprattutto perché la sperimentazione clinica partita su questa cura avesse escluso il Prof. de Donno e l’ospedale di Mantova (successivamente recuperato ma con capofila Pisa e non più Mantova).
“Se venissero accertate responsabilità a carico della P.a e delle autorità competenti in relazione allo stop della terapia a base di plasma iperimmune i cittadini potrebbero essere stati privati della possibilità di fruire di quei servizi e di quei vantaggi di cui dovrebbero poter beneficiare in quanto ne sostengono i costi, potenzialmente potendo subire danni in termini di violazione dell’art. 32 della costituzione – scrive il Codacons nell’esposto – Si chiede l’esercizio dell’azione penale per tutti quei reati che l’Ill.ma Procura adita vorrà accertare e se effettivamente esistenti e perpetrati, anche in concorso, a carico di tutti coloro che verranno individuati come responsabili siano essi soggetti pubblici e/o istituzionali e/o privati e /o addetti ad attività di controllo, verifica e vigilanza, riservandosi la facoltà di promuovere, nelle forme e con le modalità prescritte dalla legge, la costituzione di parte civile nel procedimento penale che eventualmente dovesse essere instaurato in conseguenza del presente atto”.
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