17 Luglio 2013

«Mio figlio ormai non può più aspettare»

«Mio figlio ormai non può più aspettare»

 

 

Giuseppe Mazza, affetto da sclerosi multipla progressiva da sette anni, non ha i requisiti per rientrare nella fascia di disabilità grave-gravissima: l’ Azienda sanitaria ha quindi negato l’ erogazione alla famiglia del contributo regionale previsto dal fondo finalizzato al sostegno a domicilio per le persone in situazione di bisogno assistenziale a elevata intensità. Il 31enne né mangia né si muove, non parla e fatica a respirare, ma la sua disabilità è stata valutata non così grave da vedersi garantito un supporto economico. Un fatto che ha lasciato esterrefatti il Codacons di Pordenone e i familiari del giovane. L’ associazione sta verificando la possibilità di impugnare il diniego e presentare quindi ricorso. «Siamo arrabbiati e schifati davanti a questa decisione – ha detto il Codacons -. Come per tanti altri casi presenti sul territorio regionale, non c’ è mai una presa in carico a 360 gradi di un malato da parte degli enti competenti. Nell’ unità di valutazione distrettuale del 10 giugno, sono arrivate tante belle parole sul caso Mazza, ma poi i fatti sono pochi. Ciò che le istituzioni non comprendono è che, quando in una famiglia arriva una disabilità, il nucleo si impoverisce totalmente. La scala di degenerazione di una famiglia che conosce la malattia va dal fattore economico a quello psicologico. I Mazza stanno vivendo un disagio elevato. Stiamo quindi verificando se ci sia la possibilità di presentare ricorso avverso il diniego dell’ Azienda sanitaria».

 

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