20 Novembre 2012

Mille metri nel vuoto La turbolenza record fa sessantasei feriti

Mille metri nel vuoto La turbolenza record fa sessantasei feriti

 Un passeggero: «Di colpo piatti e vassoi hanno cominciato a volare» Per 278 sfortunati è stato di sicuro il mezzo minuto più lungo della vita, con l’ aereo che non la finiva di andare giù e con le viscere che invece premevano verso l’ alto. Gran brutta esperienza (ma tutti quanti i protagonisti potranno raccontarla) quella patita ieri dai 268 passeggeri, dai tre piloti e dai sette assistenti di volo di un Boeing della compagnia Neos, in volo sull’ Oceano Atlantico fra Cuba e l’ Italia. Una imprevedibile e spaventosa turbolenza ha afferrato a tradimento il B-767 e prima lo ha spinto per 500 metri più in alto della quota che gli competeva, e fin lì il trauma era sopportabile, poi però la corrente è invertita di senso e ha mandato giù l’ aereo come un sasso per 1000 metri, e a questo punto la paura era difficile da scansare. Tanto di cappello quindi ai piloti che hanno conservato il sangue freddo e riportato il Boeing al suo assetto normale. Scalognatissimo l’ episodio, perché vuoti d’ aria così ampi sono molto rari, ma soprattutto è risultato impressionante e fuori da ogni norma il numero dei feriti, addirittura 66 secondo il bilancio che ieri sera veniva dato per definitivo (per chi ha familiarità con i termini medici si tratta di 12 codici gialli e 44 codici verdi). Ovviamente non c’ è stato impatto fra l’ aereo e il mare, visto che le onde dell’ Atlantico si agitavano dieci chilometri più sotto e qualche centinaio di metri non ha fatto differenza; a ferire tante persone è stato il sobbalzo dai sedili e poi le cadute a terra o l’ urto con le cappelliere o con gli oggetti che volavano. Alla Malpensa dove il volo è arrivato in orario (almeno questo) era pronta una ventina di autoambulanze e una gran quantità di personale medico; anche i dottori a bordo del Boeing (ce n’ erano) si sono attivati subito per i primi soccorsi. All’ arrivo si potevano raccogliere testimonianze come questa: «Sembrava di essere in un film. Stavamo mangiando, non ci siamo accorti di niente fino a quando i piatti e i vassoi non hanno cominciato a volare – ha detto un passeggero (illeso). Adesso voglio solo andare a casa, poi andrò a trovare gli amici che sono stati ricoverati in ospedale». «Ero in vacanza con la famiglia – dice un altro meno male che è passata». Al 118 di Varese riferiscono che «alcuni passeggeri hanno riportato contusioni alle braccia e al torace o un lieve trauma cranico». I 66 feriti sono stati smistati nei pronto soccorsi di vari ospedali della zona. Ci saranno delle code legali. Senza accusare di alcunché la Neos (compagnia dell’ Alpitour) il Codacons dice che «per la Convenzione di Montreal e per la Carta dei diritti del passeggero, in caso di incidente la compagnia aerea ha l’ obbligo di rimborsare i danni prodotti da ferite o lesioni personali del passeggero fino a 116.000 euro, per il solo fatto che le lesioni personali si sono prodotte a bordo dell’ aeromobile».

luigi grassia

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