16 Gennaio 2020

Milioni di danni per un blocco assurdo E c’ è chi prepara la class action

Il Codacons diffida la Raggi, la Federauto si appella al Governo, la Coldiretti propone parchi «mangia smog», Save the Children snocciola dati sostenendo che ci sono 4 auto ogni neonato. E s, perché nella morza dell’ inquinamento, e nel blocco forzato del traffico privato ognuno è chiamato a dire la sua, perché ognuno in qualche modo penalizzato. Continuano così le po lemiche sul provvedimento decisamente troppo drastico e inutile preso dal sindaco Virginia Raggi, in una Capitale dove il traporto pubblico inquina più di ogni altro e non è stata presa alcuna misura, ad esempio, sui riscaldamenti negli uffici pubblici, tra i maggiori responsabili dell’ innalzamento del livello di smog in città. Ad alzare il tiro le categorie degli artigiani e del commercio, particolarmente penalizzate dalle misure adottate. «Dall’ Amministrazione capitolina registriamo an cora una volta una scelta penalizzante nei confronti del settore del commercio e delle imprese. Nessuna attenzione e sensibilità verso gli esercizi pubblici, da mesi già colpiti dal blocco delle principali linee delle stazioni metropolitane della città – ricorda Claudio Pica, presidente della Fiepet -Confesercenti – la sindaca semmai, per contrastare gli alti livelli di inquinamento, poteva intervenire per tempo e con misure preventive. Lo stop di questi giorni blocca la Capitale e i consumi e si traduce in un danno economico per le Pmi romane. Altro che polveri sottili;la Raggi ha bruciato milioni di euro». Oltre cinque milioni è il danno diretto causato alle imprese artigiane e commerciali per il blocco dei veicoli diesel nella cosiddetta «fascia verde», per circa 50 mila mezzi interessati dal provvedimento, secondo i dati di Confartigianato Roma. «Il parco macchine di chi ha attività di servizi di vario genere – si legga in una nota di Confartigianato Roma – è composto per la stragrande maggioranza proprio da furgoncini motori diesel Euro 3, o comunque rientranti nella categoria di quelli bloccati dall’ ordinanza della sindaca Raggi. Furgoni fermi significa aziende che non lavorano e per avere ancora un’ idea basandosi su numeri, vuol dire una stima di circa 30 mila aziende per circa 50 mila dipendenti che non hanno potuto svolgere il loro lavoro quotidiano o si sono comunque dovuti organizzare in altro modo. Al danno diretto, peraltro, deve aggiungersi quello indiretto che è inquantificabile perchè determinato dai mancati incassi di tutte le imprese. Serviva un idraulico? Un fabbro? La consegna di un pacco? Rimandato o quantomeno rallentato perchè senza furgoni che circolano». R.C.

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