9 Agosto 2011

MILANO CROLLA il prezzo del petrolio perdendo più del 10% in una sola settimana, ma, alle solite, i benefici sul prezzo dei carburanti arrivano …

MILANO CROLLA il prezzo del petrolio perdendo più del 10% in una sola settimana, ma, alle solite, i benefici sul prezzo dei carburanti arrivano …
 

MILANO CROLLA il prezzo del petrolio perdendo più del 10% in una sola settimana, ma, alle solite, i benefici sul prezzo dei carburanti arrivano solo parzialmente.
E’ la consueta «politica dei due tempi», denunciano le associazioni dei consumatori accusando le compagnie petrolifere di applicare velocemente i ritocchi al rialzo e di usare il ralenty, invece, quando i ritocchi dovrebbero essere di segno inverso.
Sorpattutto quando, come in questi giorni di esodo, l’ aumento del traffico e dei consumi può permettere ai petrolieri di fare il pieno di profitti.
E’ UN FATTO che i prezzi del greggio, con l’ ultima caduta di ieri (83,5 dollari al barile per il Wti americano e 104 dollari per il Brent) hanno innescato ormai una retromarcia strutturale toccando il minimo da 9 mesi.
All’ inizio della scorsa settimana i due tipi di greggio erano quotati rispettivamente 95 e 116 dollari al barile; sono arretrati quindi di più di una dozzina di dollari, man mano che si accentuavano gli effetti della crisi finanziaria mondiale e con questi i timori di una nuova frenata dell’ economia che porterebbe con sè un forte calo della domanda di carburanti.
Tale è l’ allarme che l’ organizzazione dei produttori di petrolio Opec sta valutando l’ opportunità di convocare un vertice straordinario per concordare tagli alla produzione al fine di sostenere i prezzi.
Nulla più di qualche timido segnale, invece, sul fronte dei prezzi di benzina e diesel.
Ieri hanno tagliato di 0,4 cent TotalErg e di 0,5 cent Esso.
Ip con due tagli consecutivi di 0,5 cent al litro, ha ridotto i suoi prezzi di un cent in tre giorni.
In media però la verde costa ancora fra 1,629 (Eni) e 1,639 euro al litro (TotalErg); il diesel tra 1,511 di Eni ed Esso e 1,517 di TotalErg, il Gpl 0,715 (Eni) e 0,731 (Shell).
Protesta il Codacons sostenendo che i mancati tagli costeranno agli italiani in vacanza 550 milioni di euro.
In dieci anni esatti, aggiunge, la verde è aumentata del 58% e il gasolio del 77%.
«Sono dati che parlano da soli» conclude.
La benzina, calcola anche il presidente dell’ Adoc, Carlo Pileri, «sarebbe dovuta scendere di circa 8 centesimi rispetto alla scorsa settimana, invece è sempre ancorata allo stesso prezzo».
In pratica, rileva Pileri, «su un pieno paghiamo 4 euro indebiti».
La diminuzione, quando arriverà, sarà invece fra 2,8 e 3,5 centesimi al litro stima Luca Squeri, presidente dell’ Osservatorio Figisc Confcommercio.
Squeri parla piuttusto di «ingiustificati» aumenti in precedenza, quando a fine luglio i prezzi italiani hanno superato l’ aumento medio europeo rispettivamente di 0,009 euro al litro per il gasolio e 0,011 euro per la benzina.
 

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