22 Gennaio 2013

Migliaia di iscrizioni in un giorno Le falle nel sito dell’ Istruzione

Migliaia di iscrizioni in un giorno Le falle nel sito dell’ Istruzione

 

ROMA – Tarato per sostenere 60 mila utenti al minuto, il server del ministero dell’ Istruzione (Miur), da utilizzare per il primo giorno di iscrizioni online, è andato subito in tilt. Pochi minuti dopo la mezzanotte, migliaia di genitori hanno tentato di collegarsi al sito www.istruzione.it e nelle prime ore della mattinata il sistema era già collassato. L’ operazione, che riguarda 1,7 milioni studenti destinati alle prime classi dei corsi di studio, porterebbe, secondo il ministero, un «risparmio» di circa cinque milioni di fogli di carta e 84 mila ore di lavoro delle segreterie che non dovranno più inserire a mano i dati dai moduli cartacei. «Un momento impegnativo, ma abbiamo rotto il ghiaccio – ha dichiarato il ministro Francesco Profumo – il processo di modernizzazione è ormai avviato». Ma all’ inizio di una «nuova era», i problemi non mancano. Alle sette di ieri sera le iscrizioni avevano registrato quota 23 mila, e le difficoltà sono andate avanti per tutta la giornata. «Non sono riuscita a collegarmi con il Miur – racconta Carla Alfano, preside di un istituto comprensivo della capitale – ma al di là di questo inconveniente tecnico, non è chiaro come deve essere fatta la validazione della domanda e non abbiamo le risorse per tenere aperta la scuola fino a sera. Dispiace che questa sperimentazione si stia facendo sulle spalle delle famiglie». Scrutini online, pagelle elettroniche, registro digitale, innovazioni che il mondo della scuola sta lentamente portando avanti, non avevano però coinvolto così direttamente le famiglie che invece assumono ora un ruolo chiave nella rivoluzione telematica. Per il Codacons è «positivo incentivare l’ uso di Internet, ma non è ammissibile gravare le famiglie di quest’ onere». Secondo gli ultimi dati Istat, infatti, nel 2011 solo il 56,8% dei nuclei famigliari possiede un personal computer. «Il rischio – sempre per il Codacons – è che il vantaggio economico di gestire obbligatoriamente online tutte le pratiche sia poi vanificato dal lavoro aggiuntivo delle segreterie delle scuole». Per il momento, però, a lamentarsi sono stati soprattutto i dirigenti scolastici, stretti tra l’ impossibilità di accedere al sito e tempestati di telefonate dai genitori che facevano impazzire gli uffici amministrativi perché non trovavano le informazioni nella sezione «Scuole in chiaro» dove tutti gli istituti, in questi giorni di «preparazione», avrebbero dovuto inserire le loro «specificità»: dal Pof (Piano dell’ offerta formativa) ai criteri di ammissione, alla presenza della mensa o degli impianti sportivi. «In realtà il sistema è abbastanza semplice – spiega Alfonso Benevento, esperto di sicurezza e tecnologia informatica che ha supervisionato il sito e collaborato alla ristrutturazione dell’ Urp (Ufficio relazioni con il pubblico ora con 5 linee telefoniche) del ministero – ma non ci aspettavamo tutta questa euforia che ha mandato il sistema in tilt. A parte gli aspetti tecnici a cui stiamo facendo fronte, le scuole però si sono messe in regola troppo tardi non riuscendo a inserire tutti i dati richiesti. Confidiamo che in qualche settimana tutto si normalizzi. Dico sempre che è come il passaggio dal contante al bancomat: ci spaventavamo a non avere in tasca le banconote così come ci fa paura non avere i pezzi di carta». Rassicurante anche l’ Associazione nazionale presidi: «Non c’ è fretta, al termine del 28 febbraio manca oltre un mese – precisa il vicepresidente Mario Rusconi – i genitori devono stare tranquilli. Nessuna precedenza per chi riesce a fare prima la domanda. I criteri di ammissione restano gli stessi: innanzitutto chi risiede in zona, poi tutti gi altri stabiliti dal consiglio d’ istituto in base all’ autonomia scolastica». Flavia Fiorentino RIPRODUZIONE RISERVATA.

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