«Meno pressione o sarà il baratro»
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fonte:
- Alto Adige
- Corriere delle Alpi
- Gazzetta di Mantova
- Gazzetta di Modena
- Gazzetta di Reggio
- Il Centro
- Il Mattino di Padova
- Il Piccolo
- il Tirreno
- La Città di Salerno
- La Nuova Ferrara
- La Nuova Sardegna
- La Nuova Venezia
- La Provincia Pavese
- La Tribuna di Treviso
- Messaggero Veneto
- Trentino extra
ROMA «L’ economia italiana sta morendo di troppe tasse. Gli schieramenti politici, che si stanno confrontando in queste elezioni politiche, devono rispondere in primo luogo su come intendono affrontare il tema della pressione fiscale giunta a livelli insostenibili, anche per l’ effetto combinato delle addizionali regionali e locali». Non ha dubbi il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni commentando i dati sui consumi e la pressione fiscale, su cosa il suo sindacato chiederà al futuro governo e parlamento. «Per alzare i salari e sostenere i consumi c’ è solo una strada: una riforma fiscale organica e strutturale, da finanziare anche attraverso una più efficace azione di contrasto all’ evasione e all’ elusione fiscale. Un fisco più leggero sul lavoro e sugli investimenti è lo strumento per rilanciare lo sviluppo e redistribuire equamente la ricchezza nel nostro paese». Per la Confcommercio «di fronte al permanere di dinamiche congiunturali negative difficilmente la nostra economia, e i consumi in particolare, potranno cominciare a mostrare, nel breve periodo, segnali di un significativo miglioramento». Secondo il presidente Carlo Sangalli, i dati dell’ Istat illustrano «la drammaticità e la profondità di questa crisi» e «la prima risposta da dare è quella di cancellare qualsiasi ipotesi di un ulteriore aumento dell’ aliquota Iva che sarebbe il colpo di grazia per i consumi». I consumatori parlano addirittura di una contrazione dei consumi del 4,7% a chiusura del 2012, con una riduzione della spesa complessiva per 33,4 miliardi di euro, ovvero 1.391 euro a famiglia. Che supera i 1.500 euro prendendo in considerazione le sole famiglie a reddito fisso. «Pesantissimi» per il Codacons i dati forniti dall’ Istat sulla perdita del potere d’ acquisto delle famiglie. «Se sarà confermata su base annua, equivale ad una tassa invisibile a carico delle famiglie, che ha pesato nel 2012 per 1.433 euro su una famiglia di 3 persone, e addirittura per 1.578 euro su un nucleo composto da 4 persone» calcola il Codacons. «Si tratta di una vera e propria ‘mazzata’, peggiore di quella del 2009, anno nero della crisi economica» spiega il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. «Di fronte a dati così negativi e all’ impoverimento degli italiani, il 2013 – aggiunge Rienzi- farà registrare un ulteriore calo dei consumi e una nuova ondata di povertà che trascinerà migliaia di famiglie nel baratro». f.c. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.
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