11 Novembre 2011

Meno auto blu sul territorio  

Meno auto blu sul territorio
 

La presidenza del Consiglio non può far salve le auto blu di Regioni ed enti locali: lo sottolinea il Tar Lazio, con un’ ordinanza (239 del 10 novembre) che impone una revisione entro 60 giorni dell’ elenco degli enti ai quali non si applica la riduzione delle auto di servizio. Il provvedimento blocca il decreto (Dpcm) del 14 settembre scorso e afferma che Regioni ed enti locali non possono essere ragionevolmente esclusi dalle restrizioni, perché proprio tali enti generano considerevoli oneri per le finanze pubbliche. Tutto è iniziato con la manovra estiva: l’ articolo 2 del Dl 98/2011 (legge 111/11) ha inteso contrastare la diffusione delle auto di servizio, limitando le sostituzioni e i nuovi acquisti, anche nelle cilindrate (fino a 1600 cc.). Il decreto legge affidava quindi a un decreto del presidente del Consiglio le modalità attuative delle restrizioni, decreto materializzatosi nel provvedimento del 3 agosto 2011. Qui è scritto che l’ auto blu spetta a una quarantina di autorità (dai sottosegretari al presidente Inpdap) in uso esclusivo, e in uso non esclusivo a un centinaio di altri vertici dell’ amministrazione (dai capi di gabinetti ministeriali al direttore delle Entrate). A parte la distinzione tra uso esclusivo o meno delle auto (con problemi di condominio e prenotazione), ciò che ha generato l’ intervento giudiziario è stata l’ esclusione di Regioni ed enti locali. Questi enti non avrebbero subito né la distinzione tra uso esclusivo e uso concorrente, e nemmeno i criteri di utilizzo previsti per tutte le altre amministrazioni (chilometraggi, criteri di impiego predefiniti, fino all’ uso condiviso di autovetture per percorsi coincidenti). Di qui il ricorso al Tar da parte del Codacons e di una associazione di utenti. L’ ordinanza del 10 novembre impone alla presidenza del Consiglio di razionalizzare il decreto, inserendovi anche regioni ed enti locali. Non bastano, infatti, i controlli della Corte dei conti, nemmeno quando si spingono in dettaglio a sindacare la scelta dei cerchi in lega e sedili elettrici per l’ auto del presidente di una Camera di commercio (Corte dei conti Calabria 1048/2002): i cittadini esigono «logica e ragionevolezza immediatamente apprezzabili», non affermazioni di principio di applicazione limitata. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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