Medici e infermieri sospesi, al via i primi ricorsi al Tar
- fonte:
- Il Gazzettino
l Tar del Friuli Venezia Giulia sarà chiamato a esprimersi sulla sospensione di medici e infermieri che non si sono sottoposti alla vaccinazione. Due i ricorsi pilota: riguardano un medico e un infermiere della provincia di Pordenone. Le notifiche sulla richiesta di sospensiva dei provvedimenti adottati da AsFo e, in seconda battuta, dall’Ordine dei medici e dall’Ordine delle professioni infermieristiche di Pordenone, sono già partite. L’Azienda sanitaria e gli Ordini hanno adesso venti giorni di tempo per prepararsi a resistere in tribunale. «Contiamo di farcela per l’udienza dell’8 settembre», conferma l’avvocato Luca Campanotto, che assieme al collega Gianluca Teat ha approfondito la questione per conto del Codacons presieduto da Vitto Claut,a cui si sono rivolti una ventina tra medici e infermieri. Finora i ricorsi, a livello nazionale, sono stati valutati dai giudici del lavoro e l’esito è stato sfavorevole per i ricorrenti. Il ricorso friulano, oltre a eccezioni di carattere procedurale, punterà sull’obbligatorietà del vaccino. «Corte Costituzionale, Cedu e Carta di Nizza convergono in un’unica direzione: non è possibile imporre un farmaco quando è sperimentale», spiega Campanotto. Al di là della questione vaccini, il Tar sarà chiamato a esprimersi soprattutto sull’allontanamento dei non vaccinati dal luogo di lavoro e dall’Ordine di appartenenza. «Sono provvedimenti che non lasciano alcuna alternativa agli interessati, che restano senza stipendio,e che impediscono di proseguire l’attività in forma privata», osserva il legale. Claut intanto parla di «legge ricatto» e anticipa la possibilità di portare la questione all’attenzione della Corte Costituzionale e dei giudici di Strasburgo.
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