Medici e infermieri assenti per shopping Guai per 62 a Napoli
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fonte:
- Gazzetta di Modena
al cardarelli una dipendente faceva timbrare il figlio 13enne blitz anche a monopoli: 46 gli indagati, 9 di loro ai domiciliari
Valeria D’ Autilia Antonio E. Piedimontenapoli. PiĂą che furbetti ormai li considerano «professionisti» del cartellino, che tuttavia incappano nelle maglie della giustizia: ieri mattina due operazioni contro l’ assenteismo in altrettanti ospedali del Sud, in Campania e in Puglia. A Napoli sono 62 le persone iscritte nel registro degli indagati: infermieri, centralinisti, medici e personale amministrativo del “Cardarelli”. Tra loro anche un sindacalista, un consigliere comunale e due medici, uno dei quali in servizio ad Oncologia, reparto dove mancavano all’ appello quasi una decina di dipendenti al giorno. Dalle indagini della polizia – coordinate dal pm Giancarlo Novelli con il procuratore partenopeo Giovanni Melillo – è emerso pure che un’ infermiera mandava il proprio figlio minorenne a timbrare il marcatempo. Un’ altra brutta giornata per la sanitĂ pubblica dopo l’ inchiesta di due anni fa nel “Loreto Mare” che si concluse con 55 arresti (domiciliari) e 94 indagati. E anche in quel caso venne fuori di tutto: un paramedico che lavorava come chef di un noto ristorante, un medico che andava a giocare a tennis e c’ era chi si aggiungeva straordinario mai fatto. Il presidente del Codacons Carlo Rienzi: «Il danno per i cittadini è duplice: da un lato i servizi hanno subito un peggioramento a causa dell’ assenza dei lavoratori e dall’ altro vi è un evidente spreco di soldi pubblici».L’ altro blitz è scattato nell’ ospedale di Monopoli. Durante l’ orario di lavoro andavano a fare la spesa, al bar e c’ era chi raggiungeva la sua casa al mare. Inoltre, un parcheggiatore abusivo era incaricato di timbrare il badge per conto di un’ infermiera. Diciotto medici assenteisti del “San Giacomo” – nove ai domiciliari e per gli altri obbligo di dimora – sono stati individuati dai carabinieri. Stessi provvedimenti anche per quattro operatori tra tecnici e amministrativi, cinque infermieri e tre autisti di ambulanza che utilizzavano i mezzi per esigenze personali (per loro anche l’ accusa di peculato). Quarantasei gli indagati. La procura di Bari ha contestato, a vario titolo, truffa aggravata ai danni della Asl e false certificazioni legate a dichiarazioni di presenza. Da ottobre 2018, per quattro mesi, gli investigatori hanno pedinato i dipendenti che andavano a spasso. Nelle videoregistrazioni si vedono persone estranee alla struttura, di solito amici e parenti, che entrano, timbrano e vanno via. L’ indagine ha riguardato anche i complici. Obbligo di dimora per un medico del “San Paolo” di Bari, marito di una collega in servizio a Monopoli, un’ infermiera del Sert e il parcheggiatore irregolare che presidiava l’ ospedale e marcava la presenza per una dipendente. Per giustificare la mancata tracciabilitĂ , le scuse piĂą banali. Dall’ avaria della scheda magnetica, alla semplice dimenticanza, al presunto smarrimento della tessera. Il tutto per evitare controlli sull’ attivitĂ effettivamente svolta. Le ore trascorse sulla spiaggia o nei negozi, regolarmente pagate, hanno procurato «un profitto illecito – scrive la Procura – con conseguente danno per l’ amministrazione pubblica di appartenenza». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.
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