McDonald’s e la battaglia di Caracalla
- fonte:
- Il Messaggero
U n incubo. Immaginatevi la scena: una sera d’estate. Rientrate in città dopo una giornata al mare. Sognate una pausa ristoro, un interludio prima di rincasare nel vostro anonimo condominio. Vi ritrovate in un ingorgo senza pari, prigionieri di un groviglio di macchine, mentre aleggia su di voi il sapore acre dei barbecue, facendo svanire l’aroma dei pini, e una folla famelica agguanta il numeretto per farsi servire un hamburger da ragazze in berrettino e divisa rossa. Non siamo nella desolata periferia suburbana di conglomerati senza storia, in un drive-in di Miami o di Boston dove vive ancora l’ombra della gioventù bruciata di James Dean e Nathalie Wood. Siamo nel cuore della vecchia Europa, nel centro di Roma,a pochi metri dalla via Appia, la regina viarum, e dalla passeggiata archeologica che dalle Terme di Caracalla, attraverso il Circo Massimo e il Palatino arriva fino al Campidoglio, in un’area tutelata come sito Unesco. Al posto di un vecchio vivaio, al culmine del vostro brutto sogno, ecco un McDonald’s anzi un McDrive, dove si può ordinare restando seduti in macchina; perché alla multinazionale americana, ormai riconvertita al cibo biologico, al vegano,e al km zero, hanno concesso i vecchi spazi e manufatti abusivi, condonati nel corso degli anni. Altro che sogno, siete precipitati in un incubo distopico, dove il fantasma di Ronsard, di Goethe di Stendhal si rivolta contro la mitomania contemporanea. I romani esasperati, da un lato, tifano per l’antico, rivendicando il silenzio,il rispetto dei luoghi, l’attenzione al paesaggio e la tutela del patrimonio; dall’altro inveiscono contro l’arroganza del potere che autorizza, condonandoli, riprovevoli abusi, e accorda permessi, salvo poi revocarli in extremis.I fatti sono noti. McDonald’sDonald’s, la multinazionale del fast food, vuole aprire una succursale strategica riconvertendo la destinazione d’uso, da attività commerciale a pubblico esercizio, di un antico vivaio sito su una collinetta in via Guido Baccelli, la grande arteria alberata che dalla Cristoforo Colombo porta alle Terme di Caracalla. Munito di tutte le autorizzazioni preventive, del consenso del Comune, del parere della Soprintendenza Speciale di Roma, Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (parere non vincolante e rilasciato data l’assenza di antichi reperti archeologici sotto la suddetta collinetta formata da un terreno di riporto degli scavi al Palatino fatti ai primi del Novecento), il fast food si è visto bloccare i lavori dal Direttore Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Ministero per i beni culturali, il quale ha annullato il precedente parere della Soprintendenza,in quanto privo dell’autorizzazione paesaggistica prescritta dal Codice dei Beni culturali, che fra l’altro chiama in campo l’amministrazione comunale, con un tavolo tecnico tra Comune, Regione e la stessa Soprintendenza. Così anche l’autorizzazione comunale al cambio di destinazione d’uso è stata revocata. McDonald’s voleva riconvertire i bussolotti del vivaio per farne un punto di ristoro e disporre del parcheggio circostante? Bocciata l’iniziativa, sospesi i lavori, il vivaista proprietario e il fast food americano sono ricorsi al Tar contro il Ministero, sostenendo che il Direttore generale non aveva il potere di annullare il parere della Soprintendenza e di avocare a sé la procedura di autorizzazione inizialmente favorevole a loro. Ma i giudici del Tar Lazio, con una bella sentenza dell’aprile 2020, hanno dato ragione al Ministero,e così i ricorrenti hanno finito per fare appello al Consiglio di Stato. Adesso, in attesa che i vertici della giustizia amministrativa si pronuncino domani, 21 dicembre,i tecnici tacciono. Certo, molti sperano che il Consiglio di Stato confermi la sentenza del Tar. Intanto gli esperti giuristi,i singoli cittadini e i militanti del Codacons, ricordano con sollievo il recente scampato pericolo dell’apertura di un McDonald’s in un palazzo prospiciente il Pantheon. In quel caso, fu il Comune a impugnare l’autorizzazione, negando la licenza per un esercizio commerciale, che era stata acquistata per un locale che conteneva 15 persone ma al fine di aprirne un altro che doveva contenerne 80. È vero che negli ultimi anni, e lo dimostra l’apertura di un McDonald’s in piazza Mignanelli, il marchio americano ha profondamente cambiato i meccanismi di comunicazione, attutendo persino l’impatto cromatico delle insegne,e modificando il modello nutrizionale.E’ vero che gli investimenti stranieri dovrebbero essere sempre benvenuti in un Paese ad altissima vocazione turistica come il nostro. Ma esiste un interesse prevalente che va difeso a oltranza rispetto a ogni altra considerazione, di ordine economico e occupazionale.E’ la tutela del paesaggio, la salvaguardia di un’area e di un paesaggio urbano unico al mondo, come quello che costeggia le Terme di Caracalla, dove le vestigia del passato appartengono a tutti, e come tali vanno protette e rispettate da ciascuno di noi, anche a costo di limitare la libertà di intraprendere o di sollazzarsi a poco prezzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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