`Mazzata` del Tar alle assicurazioni “dovete pagare“
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fonte:
- Giornale di Sicilia
alle assicurazioni
«Dovete pagare»
ROMA ? Ricorso respinto. Il Tar del Lazio ha dato torto alle compagnie di assicurazione che si erano rivolte alla magistratura amministrativa contro la sentenza dell`Antitrust, che lo scorso luglio le aveva condannate a pagare una mega-multa da 700 miliardi per comportamente lesivi della concorrenza.
La tesi dell`Antitrust
In sostanza, aveva spiegato l`organismo guidato da Giuseppe Tesauro, le compagnie hanno attuato per cinque anni e mezzo «comportamenti collusivi con continui scambi di informazioni» e praticato aumenti senza sosta dell`Rc auto, tanto che dal `94 (anno della liberalizzazione) al 2000 le polizze sono aumentate del 96,55%.
Ieri, giorno della scadenza del blocco delle tariffe imposto dal governo per un anno, il Tar ha di fatto accolto le tesi dell`Antitrust provocando l`ira delle assicurazioni e suscitando timori in Giuliano Amato: «Mi preoccupa il fatto – ha detto il presidente del Consiglio – che le famiglie si trovino esclusivanmente davanti alla fine delle disposizioni di blocco.
Vorremmo invece essere certi che diventi operativa la nuova disciplina che contiene innovazioni sostanziali nei rapporti tra assicurazioni e assicurati. Sarebbe il caso – ha aggiunto il premier – che gli assicurati potessero valutare meglio quali compagnie siano più convenienti».
L`Ania, l`associazione di categoria, ha annunciato che la sua battaglia legale non è finita: ricorrerà in appello al consiglio di Stato. «Quella del Tar – ha spiegato il presidente Alfonso Desiata (nella foto) – è una decisione ispirata a formalismo giuridico. La sentenza riguarda solo uno scambio di informazioni da parte di alcune imprese di assicurazione su tariffe e condizioni di contratto, e non si riferisce in alcun modo a qualsiasi ipotesi di cartello derivante da scambio di informazioni con effetti anticoncorrenziali». Desiata sottolinea che le compagnie non si sono messe d`accordo su quanto far aumentare le tariffe, si sono limitate a comunicarsi i vari listini. E in questo, sottolinea il presidente dell`Ania, non c`è nessuno scandalo perchè «le tariffe e le condizoni di contratto sono pubbliche, in quanto le compagnie devono metterle a disposizione di chiunque nei propri punti vendita e su Internet».
In attesa delle decisioni della suprema corte amministrativa le assicurazioni dovranno comunque versare al Tesoro i 700 miliardi di multa. Sono 38 le compagnie sanzionate (praticamente tutte le maggiori) e toccherà alla Ras pagare il conto più salato: 94,8 miliardi. Seguono Sai (70,3 miliardi), Generali (59,1), Assitalia (52,9) e Lloyd Adriatico (50).
Consumatori in trincea
Se le compagnie insorgono, le associazioni dei consumatori partono al contrattacco. Il Codacons, che vuole che agli utenti siano restituiti 5 mila miliardi, chiede al governo di ribloccare le tariffe e di cominciare a pensare all`abrogazione dell`obbligatorietà dell`Rc auto. Il presidente dell`Adiconsum, Paolo Landi, fornisce, invece, una dettagliata denuncia di comportamenti scorretti da parte delle assicurazioni. «In alcune aree del Paese – avverte – si profilano aumenti che vanno oltre il 50%. Ci sono compagnie che stanno inviando disdette ad assicurati che non hanno mai fatto incidenti, e questa è una violazione del contratto, o compagnie che stanno mettendo alla porta assicurati dopo il primo sinistro».
Ma anche le compagnie, fa presente l`Ania, «sono libere di recedere dal contratto. Un`assicurazione può decidere che preferisce non operare più in alcune zone, oppure di non lavorare con determinate categorie di automobilisti».
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