29 Luglio 2013

Maxi-nave, il gps ha registrato la rotta

Maxi-nave, il gps ha registrato la rotta

«Se la nave fosse stata tanto vicina alla riva si sarebbe fermata. Perché a 30 metri c’ è un fondo sabbioso». A dirlo è il comandante della Capitaneria di porto di Venezia, Tiberio Piattelli, che conferma anche che la Carnival Sunshine era a circa 70 metri da Riva Sette Martiri. E la società ieri ha ribadito: “Non c’ è stato alcun inchino”. Ma sull’ argomento resta il muro contro muro dopo la pubblicazione della foto che, secondo un testimone, documenterebbe che la nave sarebbe passata a 20 metri da Riva Sette Martiri. Ieri è intervenuto il sottosegretario ai beni culturali Ilaria Borletti Buitoni (Scelta Civica). «Ancora una volta suona un campanello d’ allarme che impone lo stop alle Grandi navi a Venezia – ha detto – è necessario, subito, un confronto che sancisca l’ assoluto e immediato divieto di transito nel canale della Giudecca e l’ eventuale analisi di soluzioni alternative». Secondo la Capitaneria, invece, tutto si è svolto normalmente. «Da quello che ci risulta – aggiunge Piattelli – è tutto in regola, il nostro sistema Ais, che monitora il traffico delle navi in transito, dava una distanza ancora maggiore dalla riva. Ma abbiamo preso il dato del router della nave stessa, che dava appunto 70 metri. Quando giungono a Venezia entrando dalla bocca del Lido, le navi seguono sostanzialmente uno stretto canale di navigazione e devono stare al centro, altrimenti potrebbero arenarsi». Sulla vicenda non è stata al momento predisposta una relazione formale, ma il comandante Piattelli si è detto pronto a presentarla nel caso dovesse essere richiesta dalla magistratura. Proprio ieri, infatti, il Codacons ha annunciato di voler depositare un ricorso alla Procura di Venezia per attentato alla sicurezza dei trasporti e per pericolo di naufragio. Anche i piloti, che quotidianamente lavorano in laguna, sono dalla parte dell’ armatore. «Siamo in sintonia con quanto affermato dalla Carnival – afferma la Corporazione piloti estuario veneto – ribadiamo anche che i pochi metri indicati dal testimone, sono in verità 72, che lo sfiorare il mezzo Actv in realtà non è altro che un transito in totale sicurezza effettuato nel rispetto delle norme di transito». Ma in città sono in molti a chiedere più sicurezza. «C’ è chi nega la realtà – attacca il consigliere comunale Beppe Caccia – a chi «blatera di “notizie false e tendenziose” citando i dati gps del Voyage Data Recorder (Vdr) che attesterebbero 72 metri di distanza dalla riva, ricordo che il punto di misurazione è collocato all’ altezza della plancia di comando in una nave lunga ben 272 metri. Ciò significa che la rilevazione potrebbe essere effettuata in mezzo al bacino di San Marco con la poppa già comodamente appoggiata sulla facciata di Palazzo Ducale». «Il rassicurante coro ufficiale secondo il quale sarebbe “tutto in regola tutto normale” inquieta ancor più – conclude l’ assessore Gianfranco Bettin – se questo è normale, se è normale che colossi dei mari molto più grandi del Titanic passino a poche decine di metri dalla riva, in mezzo a barche, barchette e mezzi pubblici è di un’ aberrante normalità che stiamo parlando. Da far finire al più presto». © riproduzione riservata.

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