14 Ottobre 2012

Maxi udienza Concordia «Un impegno colossale»

Maxi udienza Concordia «Un impegno colossale»

Il gip non ammetta in aula il comandante della Costa Concordia Francesco Schettino: a chiederlo è il Codacons riferendosi all’ udienza di incidente probatorio in programma per domani al Moderno: «Non solo – spiega il Codacons in una nota – egli è molto ben difeso dai suoi avvocati, ma deve essere evitata altra speculazione che porti la tragedia ad essere una rigogliosa fonte di guadagno, sulla pelle dei morti innocenti, per uno degli imputati». di Pierluigi Sposato wGROSSETO Aspettando Schettino, ieri ultimi ritocchi al Teatro Moderno, che per una settimana (ma forse anche di più) diventerà aula di giustizia per ospitare la maxi udienza dell’ incidente probatorio di Costa Concordia. Maxi udienza per numeri importanti per un evento importante che, come ormai dal gennaio scorso, hanno messo la Maremma – suo malgrado – al centro dell’ attenzione mondiale. Da domani, i riflettori tornano ad accendersi sulla tragedia del 13 gennaio e sui suoi protagonisti, a partire dal comandante che ha annunciato di voler essere presente. Saranno circa 500 le persone sicuramente presenti. E potrebbero partecipare anche alcune parti offese, cioè i naufraghi della Concordia. Da domani, i quattro periti nominati dal gip Valeria Montesarchio esporranno le risposte alle 50 domande. Utilizzando anche le proiezioni sui tre maxi schermi installati sulle quinte della scena, oltre che sul televisore posto davanti al tavolo del giudice: senza dubbio, sarà proiettata la rotta seguita dalla nave, da Civitavecchia fino a punta Gabbianara di Isola del Giglio, dove il relitto ancora giace. Come nell’ udienza del 3 marzo scorso – quando venne assegnato l’ incarico – il palcoscenico sarà riservato al giudice, alla cancelliera Sandra Zanelli e agli esperti del gip (uno dei quali non dovrebbe essere presente) più sei ausiliari. Alla destra della dottoressa Montesarchio avrà il procuratore Verusio e i tre pm, più i tre consulenti della Procura con due collaboratori. Alla sua sinistra, i 9 indagati, i loro 14 difensori, 13 consulenti di parte, 10 collaboratori, un interprete. La platea sarà riservata alle parti offese, cioè ai 125 avvocati nominati (ciascuno avrà un paio di collaboratori al seguito) e alla trentina di consulenti sicuramente presenti. Ci sarà anche un avvocato francese, Gilbert Collard, che patrocina le famiglie di due vittime. Totale minimo stimato: 480 persone. Tutte da passare al vaglio delle sei postazioni di ingresso, dove gli aventi diritto saranno registrati e dove gli stessi riceveranno il tagliando per le eventuali uscite dal teatro. Il sindaco Emilio Bonifazi e il presidente del Tribunale Michele Addimandi hanno voluto incontrare gli organi di informazione locale: unica occasione per poter visionare l’ interno. Anche questa udienza non prevede la presenza di pubblico. «È un impegno colossale – dice Addimandi – che mette alla prova non solo il Tribunale ma tutta la città. Il Comune ha messo a disposizione gli immobili e anticipa le spese che saranno poi in parte rimborsate dal ministero. Faremo qui il dibattimento? Vedremo». «Gli occhi del mondo sono puntati su di noi – dice Bonifazi – Qui ci sono 1.130 posti autorizzati e l’ allestimento è avvenuto secondo le direttive del presidente del Tribunale. Il Comune ha pensato a tutto con proprio personale e con quello delle partecipate: due tecnici dell’ amministrazione hanno lavorato qui insieme a varie aziende esterne, per un totale di una decina di persone». Altre decine di varie forze dell’ ordine lavoreranno all’ esterno, sul perimetro già individuato e limitato nella sosta già dalla notte trascorsa. Si comincia domattina con i consulenti del gip. E non si sa quando si finirà. E il concerto dei Pooh del 26? «Non è in pericolo. Se necessario, l’ udienza verrebbe interrotta per proseguire nei giorni successivi al concerto». ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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