Mar Rosso, stop alle partenze “Avremo 40 milioni di danni”
ROMA Vacanze finite, si rientra: impossibile ignorare la tensione in Egitto, anche nelle immediate vicinanze dei resort. Così i tour operator, d’ accordo con la Farnesina, sospendono i charter per il Mar Rosso e fanno rientrare i turisti italiani ancora in Egitto. Dopo l’ avvertimento della Farnesina, che venerdì pomeriggio ha “sconsigliato” i viaggi in Egitto, la gran parte degli operatori turistici ha bloccato tutte le partenze per il Paese. I collegamenti aerei per l’ Egitto continuano ad essere regolari; in particolare i voli per El Alamein, Sharm El Sheikh, Marsa Matrouh e Marsa Alam, voli che però decolleranno vuoti, nelle prossime ore, per andare a riprendere i nostri connazionali che si trovano in Egitto. Il numero uno di Astoi Confindustria Viaggi, che riunisce i maggiori tour operator italiani, Nardo Filippetti, parla di un danno economico da almeno 40 milioni se la crisi egiziana si chiuderà nelle prossime 2-3 settimane. Lo stop verso l’ Egitto, nel pieno della stagione estiva, ha in qualche caso provocato caos e disservizi, con i turisti in attesa di partire che prendono d’ assalto le agenzie per organizzare mete alternative in poche ore. “Siamo delusi, amareggiati, la nostra vacanza a questo punto salta”, lamenta un piccolo gruppo di turisti romani che ieri mattina si sono presentati all’ aeroporto di Fiumicino sperando di partire comunque. “Siamo venuti lo stesso in aeroporto per cercare di partire verso un’ altra località”, racconta anche Eros Borghi, che aveva prenotato una settimana di vacanza a Marsa Alam, in Egitto, insieme alla compagna e si è presentato all’ aeroporto di Malpensa, “ma purtroppo quelle del nostro tour operator sono al completo e le altre costano troppo. Io sarei partito lo stesso”. Gli operatori turistici, dal canto loro, lamentano la mancanza di una legislazione adeguata per casi come questo. “Basterebbe che a ogni italiano in partenza in aereo all’ estero fossero chiesti 50 centesimi, si otterrebbero 50 milioni in due anni”, spiega Filippetti, “invece in Italia non c’ è una legge che tuteli i tour operator: noi compriamo un servizio perché il cliente ce lo chiede ma poi se in quella zona si abbatte un uragano o scoppia una guerra e lui non vuole più partire, il danno è tutto sulle nostre spalle. Oggi non ci sono assicurazioni che coprono da questo tipo di imprevisti. Servirebbe un Fondo di garanzia, che in passato esisteva, ma le cui risorse sono state spesso utilizzate per altri scopi”. Negli ultimi 10 anni ben 50 tour operator italiani hanno chiuso a causa della crisi economica, ma anche di eventi imprevedibili come l’ attuale caos in Egitto. Intanto il Codacons annuncia un’ azione collettiva in favore degli italiani, circa 20mila, rimasti bloccati in questi giorni all’ interno di resort e strutture ricettive egiziane. “I ritardi del ministero degli Esteri nell’ inserire l’ Egitto tra le destinazioni sconsigliate sono gravissimi e ingiustificati, perché hanno spinto migliaia di italiani a recarsi nel Paese per ritrovarsi reclusi all’ interno di villaggi e hotel”. “NESSUN DISAGIO”. Chi rientra, però, racconta di una situazione tranquilla: “Erano più allarmati i nostri familiari in Italia”, dice Luigi Amoroso, un ventiseienne di Napoli rientrato con altri 150 italiani da Marsa Matruh ed El Alamein. Massimiliano Di Pietro, di Roma racconta però di un vero e proprio “coprifuoco”, con il divieto assoluto di uscire dall’ hotel, scattato tra giovedì e venerdì: “Abbiamo visto pattuglie di militari con i mitra in spalla passare in spiaggia”. A Malpensa, chi sbarca da Marsa Alam e Sharm el Sheikh, ammette di aver “percepito la tensione”. Ma nessuno ha subìto disagi o corso rischi. Tweet Segui @GiornaleVicenza.
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