16 Novembre 2011

Manutenzione urgente in un istituto su tre

Manutenzione urgente in un istituto su tre

 L’ ultima conta dei danni è arrivata dopo il nubifragio del 20 ottobre. Allagamenti e infiltrazioni in 82 scuole nel territorio della capitale. Nuove ferite su un patrimonio immobiliare, quello dell’ edilizia scolastica, che mostra tutta la sua fragilità a fronte dei una forte flessione degli investimenti . In una regione dove circa un terzo delle scuole (31,5%) avrebbe bisogno di interventi di manutenzione urgente, secondo i dati dell’ ultimo rapporto "Ecosistema scuola" di Legambiente, gli investimenti per la manutenzione straordinaria hanno subito una flessione del 61%: si passa da una media di poco più di 34.900 euro per ogni edificio nel 2010 ai 13.482 di quest’ anno. Cifra in picchiata se si pensa che nel 2009 i soldi destinati ad ogni scuola superava circa i 53.854 euro. Va un po’ meglio se si guarda alla manutenzione ordinaria dove la flessione è stata del 5,4 per cento. «La situazione che emerge nelle scuole nel Lazio – spiega Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio – rimane molto preoccupante. Le strutture sono ormai datate e gli interventi di manutenzione sempre più necessari. Occorre agire subito per rendere gli edifici scolastici più sicuri, oltre a continuare a favorire le pratiche eco-compatibili e la diffusione di fonti di energia rinnovabile. Per fortuna, nella totalità degli edifici scolastici censiti quest’ anno da Legambiente è stato effettuato un monitoraggio sui rischi da amianto, ma il lavoro svolto deve essere esteso anche alla presenza di radon e ad altri fattori di rischio ambientale quali elettrodotti, emittenti radiotelevisive ed antenne. Un edificio su tre continua ad aver bisogno di interventi urgenti di manutenzione, non ci si può ricordare delle scuole solo quando succedono disastri e crolli. Preoccupa anche il calo degli investimenti in manutenzione ordinaria, segno di mancata attenzione delle istituzioni sugli interventi programmati nel tempo». E in uno scenario di scarse risorse, manca ancora un piano programmatico di riqualificazione dell’ edilizia scolastica, che avrebbero dovuto realizzare i ministeri dell’ Istruzione e dell’ Economia. Ora messi in mora dal Tar Lazio e dal Consiglio di Stato dopo la class action vinta dal Codacons in merito al sovraffollamento delle classi nelle scuole a rischio. L’ associazione dei consumatori ha fatto ricorso perché venga eseguita la sentenza e il Tar Lazio ha emesso un’ ordinanza affinché il Piano venga presentato entro il 24 novembre. Ora dopo la crisi di Governo e la formazione del nuovo esecutivo la questione resta aperta. Dei soldi sbloccati dal Cipe nel 2010 (i 358 milioni della seconda tranche del miliardo per la messa in sicurezza delle scuole) 35,5 milioni, per un numero complessivo di 154 interventi, sono stati destinati al Lazio. Dove gli edifici scolastici a rischio sicurezza – inseriti nella black list messa a punto dal Miur e dal Mef – sono 1.329 (al netto dai rischi derivanti dagli elementi non strutturali), di cui 246 nella capitale: quasi la metà di tutte le scuole romane (600). Il Campidoglio ha realizzato sette nuove scuole nei Municipi XIII e XII, per un investimento complessivo di oltre 17milioni. «È importante – spiega Fabrizio Ghera, assessore ai lavori pubbici – realizzare nuovi plessi in zone periferiche. A questo si aggiungono i 17 interventi per un importo complessivo di 8 milioni inclusi nel programma di finanziamenti assegnati dal Cipe a Roma Capitale». Ma l’ emergenza degli istituti di Roma e provincia, fra rischio idrogeologico, sismico, amianto, radon, si scontra con la povertà dei fondi messi a disposizione dal Governo, i tagli agli enti locali, le mani legate dal patto di stabilità, i mancati trasferimenti . In mancanza di una vera e propria anagrafe che "mappi" la situazione delle scuole, la Regione Lazio ha messo quest’ anno 41,2 milioni a disposizione di Province e Comuni per l’ elaborazione di un programma straordinario per la messa in sicurezza degli istituti. E proprio per sensibilizzare l’ opinione pubblica sul tema, il prossimo 25 novembre si terrà la IX Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole, organizzata da Cittadinanzattiva. «Da anni – afferma il segretario regionale Giuseppe Scaramuzza – riteniamo che la cultura della sicurezza e della prevenzione debba entrare nelle scuole. Quest’ anno con la protezione civile, organizziamo con genitori e studenti di scuole medie e superiori prove di evacuazione e primo soccorso. Per preparare la popolazione nei casi di emergenza. Ogni giorno sono 10 milioni le persone che entrano nelle scuole tra studenti , insegnanti, e amministrativi e questo ci fa capire il grado di importanza che ha la sicurezza di queste strutture». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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