MANOVRA: ASS.GIOVANNI XXIII,NO A RIAPERTURA CASE CHIUSE
- fonte:
- Ansa
‘INORRIDITI ED ESTERREFATTI’ PER PROPOSTA PRESIDENTE CODACONS
RIMINI
(ANSA) – RIMINI, 5 DIC – "Rimaniamo inorriditi ed esterrefatti di fronte alla proposta del presidente del Codacons, Carlo Rienzi, di legalizzare la prostituzione riaprendo le case chiuse e in questo modo contribuire a portare dei reali benefici nelle casse dello stato". Lo afferma l’ Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, secondo cui "Rienzi con tali e sconsiderate affermazioni dimostra di non conoscere affatto il dramma e la schiavitù di oltre 100.000 donne e bambine costrette a stare sulle strade e altrettante nei locali chiusi, case, appartamenti e privé". "Uno stato che legalizza il male, come è la prostituzione e la tratta degli esseri umani – commenta il responsabile generale dell’Associazione, Giovanni Paolo Ramonda – si mette dalla parte degli schiavisti e degli sfruttatori che ogni giorno guadagnano migliaia di euro sulla carne viva di persone umane e per lo più minorenni. Affermare anche che tale proposta porta dei vantaggi ai cosiddetti clienti è oltremodo indegno e inaccettabile. La vera via è quella della punizione del cliente, così come hanno legiferato la Svezia da gennaio 1999, la Finlandia prima e dal 2008 la Norvegia eliminando quasi completamente la prostituzione sia su strada che nei locali al chiuso. Se si vuole proporre una misura veramente coraggiosa al Presidente del Consiglio Mario Monti bisogna chiedergli di rendere reato la prostituzione in tutti i luoghi e punire il cliente quale primo responsabile di questa orribile schiavitù che da oltre vent’anni esiste in Italia e sta sempre più dilagando e coinvolgendo decine di migliaia di bambine". (ANSA).
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