Maltrattamenti, arrestate due maestre
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fonte:
- Cronache di Caserta
PARMA – Due insegnanti di Colorno, in provincia di Parma, sono state arrestate dai carabinieri con l’ accusa di maltrattamenti nei confronti dei bambini di una scuola materna. Secondo l’ accusa le due maestre avrebbero fatto subire violenze fisiche e psicologiche ad alcuni dei bimbi, fra i tre e i cinque anni, terrorizzati e costretti a subire ranche punizioni restrittive. “Mangia col piatto in mano come un animale”, è stata la frase che una delle due insegnanti ha pronunciato ad un bambino che aveva disobbedito all’ ordine di rimanere immobile. “L’ ennesimo caso di maltrattamenti a danno dei bambini di un istituto scolastico conferma in tutta la sua drammaticità l’ esigenza di introdurre telecamere nelle scuole”, ha dichiarato il Codacons. “Oramai non esiste più alcun dubbio sulla necessità di installare sistemi di videosorveglianza negli asili e nelle scuole, per prevenire violenze sia a danno degli alunni che degli insegnanti, violenze che crescono di giorno in giorno – ha affermato il presidente Carlo Rienzi – La quasi totalità dei docenti è a favore dell’ introduzione delle telecamere nelle aule, unica misura in grado di individuare e punire comportamenti scorretti nelle scuole; i soli contrari sono i sindacati di categoria, che con il loro ostruzionismo ideologico rischiano di agevolare episodi come quello emerso oggi nel parmense”. Per tale motivo il Codacons chiede a Lega e M5S di inserire tra i primi provvedimenti del nuovo Governo l’ introduzione di sistemi di videosorveglianza nelle scuole, allo scopo esclusivo di prevenire maltrattamenti e violenze a danno degli alunni e atti di bullismo verso gli insegnanti. Un caso simile a Udine. Un’ educatrice di asilo nido, nella provincia di Udine, è stata allontanata dal luogo di lavoro, perché indagata per maltrattamenti su dei bimbi a lei affidati per motivi educativi. A dare esecuzione alla misura cautelare di divieto di avvicinamento sono stati i militari dell’ aliquota operativa dei carabinieri di Udine, insieme ai col leghi della stazione di Udine Est, dopo un’ attività di indagine svolta da agosto 2017 a marzo di quest’ anno. Dopo le segnalazioni di alcune collaboratrici dell’ indagata, tutte impiegate in una struttura dell’ hinterland udinese, l’ indagine ha permesso di accertare che l’ educatrice sottoponeva i piccoli ospiti della struttura, di età compresa tra i 10 e i 22 mesi e, quindi, incapaci di raccontare ciò che subivano, a ripetuti maltrattamenti fisici e psicofisici con comportamenti inadeguati – secondo gli inquirenti – tanto da causare loro sofferenze fisiche e morali. I fatti, monitorati e filmati con l’ utilizzo di attrezzatura tecnica, relazionati all’ autorità giudiziaria e supportati anche da varie dichiarazioni raccolte, hanno permesso al sostituto procuratore Annunziata Puglia, titolare dell’ indagine, di chiedere misura cautelare a carico della donna poiché “capace di protrarre i propri comportamenti nei confronti dei bambini dell’ asilo nido”. Il giudice delle indagini preliminari ha quindi disposto l’ immediato allontanamento dell’ indagata dalla struttura e il divieto di avvicinamento alle parti offese.
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