23 Agosto 2015

«Malasanità, via subito ai risarcimenti diretti»

«Malasanità, via subito ai risarcimenti diretti»

«Era ora! Finalmente avremo interlocutori affidabili e speriamo di voltare pagina rispetto alle malefatte delle assicurazioni in campo sanitario. La scelta del Policlinico e di tutte le Ausl della Regione di passare ai risarcimenti diretti credo che permetterà non solo dei risparmi di tempi e denaro per la sanità pubblica, ma lo stesso vale anche per i pazienti danneggiati che non dovranno imbarcarsi in lunghe cause giudiziarie. Siamo pronti a domani a identificare con i responsabili degli ospedali e dell’ Ausl di Modena un percorso per arrivare un codice di comportamento e ridurre i contenziosi inutili». Il leader dell’ associazione consumatori, che negli ultimi cinque anni ha seguito con i suoi legali un centinaio di vertenze sanitarie un pò ovunque, è completamente d’ accordo sulla scelta fatta dalla Regione di azzerare le polizze con le assicurazioni private a favore dei risarcimenti diretti. Una sorpresa, per chi conosce la combattività del Codacons e le battaglie modenesi sulla malasanità in Cardiologia e in Chirurgia? A sentire il diretto interessato non è affatto così, anzi. «Noi partiamo dall’ esperienza fatta in questi anni, ed è stata pessima. Tanto per cominciare i pazienti potevano parlare con i liquidatori solo un’ ora alla settimana: linea ovviamente sempre occupata. I fortunati che dopo settimane riuscivano a parlare venivano invitati a richiamare perchè dall’ altro capo del telefono non conoscevano il caso e dovevano studiare la pratica: così si ricominciava da capo. Un altro esempio tra i tanti? La nomina di un medico legale per visitare l’ infortunato: alla fine della maratona telefonica dopo sei mesi di promesse e di pratiche non trovate arriva a casa il nome e la data della visita, a Milano. Nuovo giro per chiederne uno a Modena e partivano altri sei mesi. Le assicurazioni, è il caso di dirlo, facevano profitti sulle disgrazie altrui, sulla pelle dei malati e non sempre l’ attenzione delle autorità sanitarie è stata all’ altezza dell’ interesse pubblico che dovevano tutelare». La conclusione è contenuta in una proposta operativa. «Speriamo di arrivare a un protocollo d’ intesa in tempi brevi, estendibile ovviamente alle altre associazioni, per costruire insieme poche regole e chiare e definire i tempi e i criteri dei rimborsi. Non mi nascondo che il nodo più difficile sarà questo; oggi i tribunali decidono con regole proprie e altrettanto fanno le assicurazioni piuttosto che l’ Inail l’ entità del risarcimento in base al danno. Bene, supponiamo che dall’ altra parte del tavolo ci siano persone per bene che non vogliano prendere in giro l’ interlocutore: se così è, l’ interesse comune è quello di non perdere tempo inutile. Noi siamo pronti a fare la nostra parte nell’ interesse dei cittadini danneggiati». Chi lo sa se gli ex pazienti usciti dagli ospedali peggio di come sono entrati troveranno vantaggi dai rimborsi diretti. «La politica ha fatto finta di dormire – conclude amaramente Galli – e le assicurazioni sono diventate infinitamente ricche. Da quindic anni a questa parte le tariffe sono aumentate di 50 volte. Fino al 1999 un colpo di frusta al volante era risarcito con 15/18 milioni, oggi al massimo con mille. A Modena abbiamo il caso, uno dei vari, di un signore a cui in ospedale non è stata riconosciuta un’ appendicite per tempo. Gli hanno diagnosticato un’ infiammazione alle vie urinarie e lui è partito per le vacanze in Sardegna. Lì è stato ricoverato d’ urgenza, gli hanno salvato la vita, ed è stato rioperato dopo mesi di cure. Ecco, speriamo che casi come questo non accadano più». Saverio Cioce.

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