Mafia Capitale entra nel vivo
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fonte:
- Giornale d`Italia
Riprenderà la prossima settimana il maxi processo di Mafia Capitale. Il dibattimento entra nel vivo dopo le prime due udienze infuocate, nel corso delle quali non sono mancati colpi di scena che presumibilmente animeranno la maratona processuale fino al 22 luglio 2016. Tensione anche nell’ ultima udienza, decisiva per l’ ammissione delle parti civili. Sono 23 le richieste di costituzione di parte civile accolte, ben 42 quelle bocciate. Così ha deciso il tribunale di Roma dopo una camera di consiglio durata oltre cinque ore in un’ udienza fiume iniziata alle 9.40 e che si è chiusa dopo le 23 nell’ aula bunker di Rebibbia dove si celebra il processo a Mafia Capitale. Nell’ ammettere tra i soggetti legittimati a lamentare danni dalle condotte degli imputati il Campidoglio, la Regione Lazio, il ministero dell’ Interno e il Comune di Sant’ Oreste, le amministrazioni giudiziarie delle società sequestrate, Ama Spa, Pd Unione regionale Lazio (con riferimento al danno morale nei confronti dei soli imputati iscritti o eletti nelle liste del partito), Fallimento Unibar, Eur Spa, Associazione Antonino Caponnetto, Libera, Sos Impresa, Cittadinanzattiva, Centro di iniziativa per la legalità democratica, Vittime di usura estorsione e racket, Ambulatorio Antiusur Onlus, Associazione Antimafie e Antiracket Paolo Borsellino, Fai Antiusura Ostia Volare, Associazione Fai Antiracket-Antiusura RomaAgisa Onlus, Legacoopsociali, Associazione Cooperative sociali, Consorzio Calatino Terra di Accoglienza, Forum delle Associazioni antiusura e Consorzio Castel Porziano 98. Il collegio ha spiegato, con un provvedimento di una ventina di pagine, che “sono stati accolti quegli enti o quelle associazioni che, in base agli statuti e agli atti costitutivi, sono specificamente preposti alla lotta e alla prevenzione dei fenomeni mafiosi, alla realizzazione di alternative al fenomeno mafioso stesso, alla solidarietà ed assistenza nei confronti delle vittime della mafia, nonché al contrasto dei fenomeni di corruttela, estorsione e usura che arrecano pregiudizio all’ ordinato e pacifico svolgimento della convivenza sociale”. Respinte invece, tra le altre, le istanze di Codacons, Confindustria, Camera di Commercio di Roma, Legambiente, Fondazione Antonino Caponnetto, Federazione Antiracket italiana, Cooperativa Capodarco, Movimento difesa del cittadino, Assoconsum, movimento con sumatori, Codici-Onlus Centro per i diritti del cittadino. Esclusi quegli enti “dediti per statuto ad attività anche finalizzate a migliorare genericamente il rapporto tra cittadino e PA, essenzialmente di studio e di ricerca e dunque non specificamente danneggiati dai reati contestati”. Esclusi anche i rappresentanti del M5S. In particolare, sottolinea il tribunale, “per i singoli che hanno avanzato richiesta come membri del parlamento va ricordato che la legittimazione processuale spetterebbe all’ ente”. I singoli “che hanno avanzato richiesta quali membri di consigli comunali o municipali o di commissione comunali, la richiesta di costituzione del Comune di Roma deve ritenersi assorbente”. Fuori dalla lista anche i rifugiati e i 37 nomadi di Castel Romano che avevano presentato l’ istanza.
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