19 Ottobre 2005

Ma molti panificatori si oppongono

MILANO – I panettieri milanesi sembrano non lamentare nessuna nuova crisi e sono pronti a giurare che non aumenteranno il prezzo del pane. “Perché dovremmo aumentare i prezzi? Si lavora bene, soprattutto sulla quantità“, spiega Adriana Ometto, della panetteria di via Pola. “Il nostro pane costa da due euro e ottanta al chilo a quattro euro, le michette non le facciamo nemmeno. Con la produzione propria ognuno fa i pezzi che vuole e a noi va bene così“. Contrari all`ipotesi di un aumento a 5 euro sia il Codacons (“Aumenti simili non avrebbero giustificazioni: a Milano il pane è già il più caro d`Italia“) che l`assessore comunale Tiziana Maiolo (“Sarebbe gravissimo: il pane è il cibo di tutti, ma soprattutto di poveri e anzani“), mentre l`assessore al commercio Roberto Predolin ha annunciato un suo prossimo incontro con i panificatori, apprezzando comunque il loro atteggiamento “… nel rispetto dei consumatori“. Ma torniamo ai piccoli produttori. In via dei Cinquecento la signora Claudia Bazzini è dello stesso avviso della signora Ometto. “Quello del panettiere è un lavoro duro, si lavora di notte. È il lavoro degli operai che costa, il pane è aumentato per questo ma ognuno terrà i prezzi che vuole sulla propria produzione“. La risposta è la stessa in via Volturno dove, Claudio Letizia, in un punto vendita dal sapore di quelli di una volta, racconta della concorrenza della grande distribuzione da fronteggiare:“Il pane che produciamo noi va da 3 euro e 36 a 3 euro e 62 al chilo. Le michette, che costano tre euro e dieci, poi, quasi non le vuole più nessuno, resta qualche vecchietta a chiederle ancora. Al giorno non ne produciamo più di qualche chilo. I prezzi da noi resteranno gli stessi. Non è aumentando il prezzo che guadagneremo di più. Ovvio che il pane al supermercato costi meno“. Tra i grandi distributori presenti a Milano c`è Sma. Qui si trova tutti i giorni pane caldo, surgelato e cotto nel punto vendita, come baguette, ciabatte, panini e il pane fresco confezionato self-service. I prezzi partono da un euro e cinquanta al chilo nel supermercato Sma di Quarto Oggiaro, una baguette da duecentocinquanta grammi si trova a trentanove centesimi. “La politica dei prezzi applicata sul pane nel supermercato Sma di via Traversi è una risposta concreta alle esigenze della nostra clientela e, considerando il pane una necessità primaria e quotidiana, abbiamo deciso di offrire un`opportunità di acquisto conveniente tutti i giorni“, spiega Massimo Buffoli, responsabile commerciale area Nord di Sma spa. La stessa società, nei punti vendita Simply di via della Ferrera a Milano e via Pasubio a Cesano Boscone, propone la baguette a venticinque centesimi. A questa concorrenza i panifici milanesi certo non possono ripondere con un aumento dei prezzi. “Non è certo questo il momento. Noi non andiamo dietro al presidente dei panificatori che minaccia gli aumenti. In questo modo si allontana la clientela. La michetta non può costare un euro, pesa solo cinquanta grammi!“, si scalda Luciano Alabastri, titolare della panetteria di via Martinetti. “La michetta costa tre euro e dieci al chilo e continueremo a tenerla a questo prezzo. La crisi c`è, da tre anni le vendite sono dimezzate ma un aumento non ci aiuterebbe“. – –>.
REAZIONI Molti esercenti negano i ritocchi. Critiche dal Codacons e dall`assessore Maiolo Ma molti panificatori si oppongono di Domitilla Ferrari MILANO ? I panettieri milanesi sembrano non lamentare nessuna nuova crisi e sono pronti a giurare che non aumenteranno il prezzo del pane. “Perché dovremmo aumentare i prezzi? Si lavora bene, soprattutto sulla quantità“, spiega Adriana Ometto, della panetteria di via Pola. “Il nostro pane costa da due euro e ottanta al chilo a quattro euro, le michette non le facciamo nemmeno. Con la produzione propria ognuno fa i pezzi che vuole e a noi va bene così“. Contrari all`ipotesi di un aumento a 5 euro sia il Codacons (“Aumenti simili non avrebbero giustificazioni: a Milano il pane è già il più caro d`Italia“) che l`assessore comunale Tiziana Maiolo (“Sarebbe gravissimo: il pane è il cibo di tutti, ma soprattutto di poveri e anzani“), mentre l`assessore al commercio Roberto Predolin ha annunciato un suo prossimo incontro con i panificatori, apprezzando comunque il loro atteggiamento “… nel rispetto dei consumatori“. Ma torniamo ai piccoli produttori. In via dei Cinquecento la signora Claudia Bazzini è dello stesso avviso della signora Ometto. “Quello del panettiere è un lavoro duro, si lavora di notte. È il lavoro degli operai che costa, il pane è aumentato per questo ma ognuno terrà i prezzi che vuole sulla propria produzione“. La risposta è la stessa in via Volturno dove, Claudio Letizia, in un punto vendita dal sapore di quelli di una volta, racconta della concorrenza della grande distribuzione da fronteggiare:“Il pane che produciamo noi va da 3 euro e 36 a 3 euro e 62 al chilo. Le michette, che costano tre euro e dieci, poi, quasi non le vuole più nessuno, resta qualche vecchietta a chiederle ancora. Al giorno non ne produciamo più di qualche chilo. I prezzi da noi resteranno gli stessi. Non è aumentando il prezzo che guadagneremo di più. Ovvio che il pane al supermercato costi meno“. Tra i grandi distributori presenti a Milano c`è Sma. Qui si trova tutti i giorni pane caldo, surgelato e cotto nel punto vendita, come baguette, ciabatte, panini e il pane fresco confezionato self-service. I prezzi partono da un euro e cinquanta al chilo nel supermercato Sma di Quarto Oggiaro, una baguette da duecentocinquanta grammi si trova a trentanove centesimi. “La politica dei prezzi applicata sul pane nel supermercato Sma di via Traversi è una risposta concreta alle esigenze della nostra clientela e, considerando il pane una necessità primaria e quotidiana, abbiamo deciso di offrire un`opportunità di acquisto conveniente tutti i giorni“, spiega Massimo Buffoli, responsabile commerciale area Nord di Sma spa. La stessa società, nei punti vendita Simply di via della Ferrera a Milano e via Pasubio a Cesano Boscone, propone la baguette a venticinque centesimi. A questa concorrenza i panifici milanesi certo non possono ripondere con un aumento dei prezzi. “Non è certo questo il momento. Noi non andiamo dietro al presidente dei panificatori che minaccia gli aumenti. In questo modo si allontana la clientela. La michetta non può costare un euro, pesa solo cinquanta grammi!“, si scalda Luciano Alabastri, titolare della panetteria di via Martinetti. “La michetta costa tre euro e dieci al chilo e continueremo a tenerla a questo prezzo. La crisi c`è, da tre anni le vendite sono dimezzate ma un aumento non ci aiuterebbe“.

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