8 Febbraio 2012

Ma i turisti non si sono accorti di nulla  

Ma i turisti non si sono accorti di nulla
 

 
ROMA – Basti pensare che ogni anno sono circa centomila gli italiani che scelgono le Maldive come meta di vacanza, al di là dei cali di presenze dovuti alla crisi economica, per rendersi conto della preoccupazione che investe in queste ore i tour operator di casa nostra e non solo. A quanto pare, però, i timori per ora appaiono infondati: nessuna prenotazione è stata cancellata, nessun rientro è stato anticipato, mentre da ogni parte ci si affretta a gettare acqua sul fuoco della paura. La stessa Farnesina, normalmente molto attenta alle situazioni di rischio per gli italiani all’ estero, raccomanda solamente di evitare visite nell’ isola della capitale Malé, dove si sono verificati i disordini che hanno portato al colpo di stato, fino a che le cose non si normalizzino. Identiche raccomandazioni sono state diffuse dei ministeri degli Esteri di Gran Bretagna e Germania. Per il resto nessun problema, nessun incidente si è verificato nel resto dell’ arcipelago: sono 1190 le isole coralline che compongono uno dei paradisi più gettonati al mondo, 202 quella abitate, un’ ottantina delle quali attrezzate a villaggi turistici. «La situazione – spiega Roberto Corbella, presidente dell’ Astoi (Associazione nazionale dei tour operator italiani) – è abbastanza sotto controllo e non sta toccando il turismo. Anche perché i turisti sono sparsi negli atolli, dove arrivano e ripartono direttamente, ma difficilmente transitano dalla capitale Malé, dove tra l’ altro ora le escursioni sono state sospese. E sicuramente i circa duemila turisti italiani che, come avviene in media ogni settimana in questo periodo, si trovano in vacanza alle Maldive non si saranno resi neanche conto di quanto accaduto». «Le Maldive – prosegue – sono una meta turistica importante per l’ Italia, rappresentano il terzo mercato dopo cinesi e inglesi. Non ci aspettiamo conseguenze neanche in futuro per il turismo verso le Maldive. Ci sarà un avvicendamento politico, ma il turismo è una risorsa troppo importante per il Paese e anche l’ opposizione che ha spinto per un cambio della guardia non farà nulla per pregiudicarla». In effetti, a conferma delle parole di Corbella, la stragrande maggioranza dei turisti in vacanza alla Maldive non si è accorta di quanto stesse accadendo, se non grazie alle telefonate dei parenti o degli amici italiani o ai notiziari televisivi trasmessi in inglese, sempre che chi va alle Maldive stia a guardare la tv. Il presidente dell’ Astoi ha ragione anche quando dice che un Paese che vive praticamente di turismo farà di tutto per non coinvolgere gli stranieri. Lo conferma lo stesso governo locale. «Gli stranieri in vacanza alle Maldive non verranno coinvolti in alcun modo dalla crisi politica in corso», assicura Eelaf Zaeem, portavoce del ministero del Turismo. E aggiunge: «Le proteste sono limitate all’ isola dove si trova la capitale Malé e i turisti visitano la città solo per venire a prenotare dei viaggi. L’ aeroporto internazionale si trova su un vicino atollo e da qui i turisti vengono direttamente portati nei loro resort su altre isole». In ogni caso, al di là delle manifestazioni di ottimismo, la Farnesina mette le mani avanti e, nella nota apparsa sul sito Viaggiare sicuri, in cui consiglia di evitare per ora visite a Malé, dice anche: «Si fa presente che in caso di gravi incidenti o dell’ insorgere di gravi patologie di tipo sanitario si dovrà, molto probabilmente, essere trasportati via aerea a Colombo (Sri Lanka, ndr.) in strutture specializzate oppure, con tempi di percorrenza più lunghi, a Chennay in India». E il Codacons spiega che chi rinuncia al viaggio per i timori derivati dai cambiamenti politici ha diritto al rimborso integrale di quanto versato. RIPRODUZIONE RISERVATA. 

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