L`Ue promuove l`Rc auto regionale
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fonte:
- La Stampa
Nel mondo della Rc auto italiana – un giardino con poche rose e tante spine – si fa sentire la Commissione europea con un intervento dalle conseguenze ancora difficili da valutare: in positivo è probabile che ne derivi, a media scadenza, un vantaggio tariffario per una parte dei guidatori se non tutti, ma in negativo c`è il rischio che venga scardinato il principio della universalità della copertura, e questo sarebbe grave. Non è ancora chiaro se il possibile risvolto sarà davvero questo, ma ieri l`Intesa dei consumatori diffondeva una nota per esprimere preoccupazione, pur plaudendo agli auspicati sconti sulle polizze. La storia comincia quando alcune compagnie europee desiderose di entrare sul mercato italiano si lamentano con la Commissione Ue perché, a loro giudizio, le nostre leggi sono congegnate in maniera tale da escluderle o almeno scoraggiarle. La normativa italiana sull`Rc auto impone infatti a tutte le imprese assicuratrici il cosiddetto “obbligo a contrarre“. Questo significa che chi offre contratti sulla Responsabilità civile auto è obbligato a coprire tutte le tipologie di rischio e deve accettare come cliente chiunque faccia richiesta di copertura assicurativa, senza eccezioni territoriali o personali. In concreto: se una compagnia francese vuole operare in Piemonte e Lombardia ma non a Napoli, oppure una tedesca vuole aprire filiali nel Veneto e nel Lazio ma non in Sicilia, non può farlo, deve operare su tutto il territorio. Quindi ha due scelte: o rinuncia, oppure aggira la norma proponendo, nelle zone che non le interessano, delle polizze così care che di fatto nessuno le stipula. L`Isvap, che vigila sul settore, ha imposto a queste compagnie di ridurre tali tariffe stratosferiche, in modo da costringere gli assicuratori a offrire ovunque le loro polizze sul serio e non per finta; le compagnie hanno reagito ricorrendo a Bruxelles. In effetti, secondo la Commissione europea, l`imposizione della copertura universale è una particolarità tutta italiana incompatibile con le norme Ue, in particolare con la terza direttiva europea “Assicurazioni non vita“, che stabilisce la libertà di commercializzare prodotti assicurativi in tutta l`Unione. Scoraggiando le compagnie straniere dal venire in Italia, la libertà di assicurare viene limitata illecitamente. Con la sua nota di ieri, che tecnicamente si definisce parere motivato, l`Ue chiede all`Italia di cambiare la sua legge. Il parere motivato è preliminare alla procedura d`infrazione e adesso Roma ha due mesi per rispondere a queste obiezioni. Fin qui, per chi guida, tutto bene. Il presidente di Federconsumatori, Rosario trefiletti, commenta al telefono che “se l`intervento di Bruxelles va nel senso di permettere almeno in alcune zone d`Italia una concorrenza che oggi non esiste, noi siamo favorevoli a cambiare le norme. Anche se il beneficio riguarderà, all`inizio, solo alcune zone d`Italia“. Segue un pesante “ma“: “Se invece si vuole attaccare il principio della obbligatorietà della Rc auto, siamo contrari“. Da dove nasce questa preoccupazione? Il fatto è che la Commissione Ue non ha criticato solo l`obbligo per le compagnie operanti in Italia di offrire polizze in tutte le Regioni ma anche quello di coprire “tutte le categorie di assicurati“. Sembra di capire che nella concezione di libertà di impresa tutelata da Bruxelles ci sia non solo la libertà di offrire polizze in certe Regioni sì e in altre no ma anche a certe tipologie di persone sì e ad altre no. l`Ue fa sapere di aver agito su richiesta di “varie compagnie assicuratrici“ e il sospetto dei consumatori è che si siano attivate non solo compagnie straniere ma anche italiane che vogliono scaricare settori interi della clientela considerati non remunerativi, o almeno di imporre loro tariffe altissime senza che l`Isvap possa opporsi. Una nota scritta dell`Intesa avverte che “non si può immaginare che cosa potrebbe accadere“ e paventa che “se cade l`obbligo a contrarre (da parte degli assicuratori, ndr) cade l`obbligo ad assicurare la Responsabilità“. Cioè molti automobilisti saranno obbligati per legge alla Rc senza garanzia di poterla contrarre a prezzi ragionevoli.
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