Luce e gas, “caro bollette insopportabile“
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fonte:
- Il Secolo XIX
Pesante denuncia dell`Authority che bacchetta il dominio dei due colossi energetici nazionali. A Scaroni: “La separazione societaria non basta“
Ortis: sulle tariffe pesano petrolio e oneri di sistema. Eni-Enel dominanti
Roma. In Italia è, più che mai, caro-bollette con molti utenti – tra cui le industrie del made in Italy – che pagano conti assai più salati rispetto al resto d`Europa. Colpa della dipendenza eccessiva della penisola dal petrolio, i cui prezzi sono “ai limiti della sopportabilita“. Ma anche degli oneri di sistema (l`11,5% della tariffa) che gravano sulle bollette e che l`Authority suggerisce di rivedere. Ma la tirata d`orecchie non finisce qui, ci sono altre “criticità“. Tra le quali il peso ancora “dominante dell`Enel e dell`Eni“ sui rispettivi mercati. Il presidente dell`Authority per l`Energia, Alessandro Ortis, si dice “amareggiato“ degli ultimi rincari della luce e del gas ma sottolinea che erano “doverosi“. E spiega – di fronte al gotha dell`energia e al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – che la dipendenza dell`Italia dall`oro nero pesa. Negli ultimi 5 anni le quotazioni internazionali del barile di oro nero sono salite del 270%, molto più di quanto sono aumentate le tariffe di luce e gas in Italia (+41,1% a valori nominali, +22,3% a valori reali dal `99 la luce; +18% nominale e +2,7% reale il gas dal 2000). Quelli delle bollette sono stati però“aumenti rilevanti“ che “hanno oscurato“ i benefici delle prime fasi delle liberalizzazioni. Aperture dei mercati alla concorrenza nelle quali comunque “permangono forti criticità“ in tutta Europa. E sulle quali in Italia pesa anche una “insufficiente concorrenza“, prosegue Ortis puntando il dito sull`Enel e, soprattutto, sull`Eni. Il gruppo elettrico – sottolinea il garante – è tra gli operatori “in grado di controllare i prezzi“ in alcuni periodi o zone, aggiunge Ortis mentre l`ad della società Fulvio Conti non tarda a replicare con un “non è vero: l`Authority estrapola episodi limitati nel tempo e nello spazio“, dice il manager Enel pur sottolineando di “rispettare l`opinione“ di Ortis. Sul fronte Eni, la presa di posizione di Ortis è ancor più incisiva: “domina l`85% della produzione nazionale“, “controlla l`approvvigionamento dall`estero“ e “lo stoccaggio nonché il mercato della vendita finale“. L`Authority torna così a sollecitare la cessione “proprietaria“ – la sola “separazione societaria non basta“, dice Ortis – di Snam Rete Gas e della Stogit (la società degli stoccaggi) ed i diritti di transito transfrontalieri. I vertici di Eni – l`ad Paolo Scaroni ed il presidente Roberto Poli – ascoltano la relazione. Ma non vogliono rilasciare dichiarazioni: si limitano a dare un “no comment“ lasciando l`assemblea al termine dei lavori. Sul fronte delle tariffe l`Authority nelle sue tabelle fotografa una situazione che vede l`Italia soffrire costi ben più alti della media europea: +40% per le famiglie con alti consumi, dal 10 al 35% in più per le imprese del made in Italy, penalizzate sul fronte della competitività. Come ricordato anche dal direttore generale di Confindustria Maurizio Beretta che, sottolineando i “molti punti di contatto“ tra la diagnosi di Ortis e le “preoccupazioni“ degli industriali, sollecita “la terapia“: più concorrenza e infrastrutture, rigassificatori in prima linea. “Attenzione“, su fronte della lotta al caro-bollette, meritano comunque anche gli oneri di sistema, tutta quella serie di voci e aggravi che pesano sulle tariffe senza aver nulla a che vedere con i costi di produzione, trasporto e distribuzione della luce. Si tratta – spiega Ortis – di componenti tariffarie “non trascurabili“ che pesano per circa l`11,5% del costo finale. E, tra queste, l`Autorità torna a puntare il dito sul Cip6, sugli incentivi cioè alle produzioni da fonti rinnovabili e assimilate. E apre lo spiraglio a qualche modifica: “Abbiamo assunto una recentissima iniziativa – ribadisce Ortis – tesa a rendere, laddove possibile, lo schema di incentivazione sempre più aderente ai costi evitati al sistema elettrico nazionale“. Insomma, lascia intendere, si “tenta una riduzione, senza ledere i diritti acquisiti“. Anche perché riducendo il peso degli oneri di sistema si creano spazi per poter intervenire anche sulle tariffe, aggiunge senza voler quantificare i possibili vantaggi e mettendo in guardia su un altro rischio rincaro, quello legato al mercato delle emission trading che solo quest`anno peserà sulle tariffe per un 1%. Sulle tariffe Ortis annuncia anche una tariffa sociale, riservata alle famiglie in difficoltà e a coloro che usano macchine salva-vita ad alti consumi. L`Authority sollecita così il governo e il Parlamento a esprimersi sull`atteso Isee (i parametri in base ai quali identificare le categorie veramente bisognose) per rivedere l`attuale fascia sociale. E superare il paradosso delle attuali agevolazioni domestiche che vedono un single ricco pagare bollette meno care – in virtù dei bassi consumi – rispetto a famiglie numerose e meno abbienti. “Relazione molto chiara“, è il commento del Garante Antonio Catricalà mentre i consumatori del Codacons – che stimano in 128 euro l`impatto dei rialzi delle bollette 2006 – chiedono all`Authority l`eliminazione dei monopoli e delle posizioni dominanti. E, ancora, Confapi chiede un provvedimento per le piccole-medie imprese e Confartigianato dice di veder confermate “le preoccupazioni“ del settore, stimando in 9 miliardi l`anno le proprie bollette rispetto ai competitors Ue.
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