24 Ottobre 2017

Lotito in Sinagoga, fredda la comunità ebraica. Renzi: “In campo con la Stella di David”

 

ROMA – Dopo le polemiche per gli adesivi di Anna Frank con la maglia della Roma che i tifosi della Lazio hanno lasciato in Curva Sud, una delegazione del club insieme al presidente Claudio Lotito, questa mattina alle 12 è attesa alla Sinagoga di Roma per rendere omaggio alla comunità ebraica. L’iniziativa della Lazio è stata confermata dal responsabile della comunicazione Arturo Diaconale che ha smentito alcune indiscrezioni, circolate nella serata di ieri, circa un possibile annullamento della visita. La comunità ebraica di Roma conferma di non avere in programma visite ufficiali e di non aver ricevuto comunicazioni al riguardo. Si tratterebbe dunque di un’iniziativa autonoma del club che dopo i gravi episodi degli ultrà vuole esprimere la propria solidarietà alla comunità ebraica. “Insieme a Lotito ci sarà un’ampia delegazione con alcuni calciatori – ha detto Diaconale -. È un’iniziativa autonoma della Lazio, non farlo ci esporrebbe al rischio di ritrovarci al centro di accuse ingiuste, la società ha moltiplicato le iniziative contro il razzismo e l’antisemitismo, promuovendo un’azione di convincimento presso le frange più riottose della tifoseria”.
Anche Matteo Renzi, segretario Pd, sulla sua pagina Facebook ha commentato il grave episodio: “Se io fossi il presidente di una squadra di calcio, domani scenderei in campo con la Stella di David al posto dello sponsor. E spiegherei ai ragazzi delle curve perchè quando pronuncio il nome di Anna Frank mi vengono i brividi. Restiamo umani, amici”.
“La reazione della società è di condanna di ogni forma di razzismo, condanna che la Lazio ha sempre espresso in passato e ribadisce oggi di fronte a questa manifestazione”, ha detto Diaconale, sottolineando come “queste forme di deplorevole antisemitismo siano state compiute all’interno di un’iniziativa, quella della curva sud a un euro, che era stata motivata proprio con la condanna del razzismo”. Sul caso è anche stata aperta un’inchiesta della Figc per verificare le responsabilità del club di Lotito: la Lazio rischia una nuova e più pesante squalifica. Indagini sono state prontamente avviate anche dalla Questura di Roma per fare luce sul grave episodio.

CEI: “L’UNICA PAROLA E’ VERGOGNA” – “Vergogna. È assurdo. Siamo al paradosso”. Parole durissime di condanna e di solidarietà alla Comunità ebraica di Roma sono state espresse questa mattina anche da mons. Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone e presidente della Commissione dei vescovi italiani per l’ecumenismo e il dialogo. “Stiamo sottovalutando l’antisemitismo risorgente in diversi modi – dice Spreafico, raggiunto telefonicamente dal Sir -. E l’Europa che si chiude, che costruisce muri, che diffonde l’odio per l’altro, si sta incamminando su questa pericolosa via. L’antisemitismo è strettamente collegato al razzismo. Il Congresso ebraico mondiale nel 2016 ha censito sulla rete 382mila post antisemiti, cioè uno ogni 83 minuti. Sono molto preoccupato. Esprimo solidarietà alla Comunità ebraica di Roma e all’ebraismo e alla loro storia. Non è possibile dimenticare ciò che è avvenuto soprattutto usando il nome, la storia e il dramma di Anna Frank in questo modo. Penso veramente che bisogna vergognarsi, che l’unica parola è: vergogna. L’antidoto per combattere questa deriva è parlare, non dimenticare.

CODACONS: “CHIUDERE CURVA PER 3 ANNI” – Nel frattempo il Codacons parla di “vera e propria associazione a delinquere messa in atto dai tifosi della Lazio” che hanno “gettato discredito sull’immagine di Roma e dell’Italia agli occhi del mondo, arrecando un danno enorme all’intero paese”. Specificando che “il codice penale prevede che quando tre o più persone si associano per commettere delitti, scatta la fattispecie di associazione a delinquere, in tal caso per la realizzazione di un reato evidente, quello di odio razziale, punito dalle nostre norme. Non è la prima volta che la tifoseria biancoceleste si rende protagonista di episodi ignobili di stampo antisemita – prosegue il Codacons -, e di fronte all’ultimo grave episodio le autorità competenti devono adottare provvedimenti esemplari: in tal senso il Codacons chiede la chiusura totale della curva Nord dell’Olimpico per un periodo non inferiore ai 3 anni, come segnale di forza delle istituzioni e punizione per comportamenti che non riguardano solo il calcio, ma ledono gli interessi della città e dell’Italia”.

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