24 Giugno 2011

Lo “spazzino” Gigi? Ha fallito… Il Colle: “Silvio, ora pensaci tu”

Giorgio Napolitano rompe il silenzio e cerca di dare una mano a Luigi De Magistris, il sindaco delle promesse non mantenute. Se il primo lamenta il disinteressamento del governo nella gestione della devastante emergenza rifiuti, il Colle definisce "indipensabile e urgente" l’ intervento dell’ esecutivo a Napoli, chiamando in causa Silvio Berlusconi anche perché "l’ emergenza è acuta e allarmante". Insomma, se lo spazzino Gigi ha fallito, il presidente della Repubblica dà mandato al premier: "Ora pensaci tu". Napoli intanto brucia tra i roghi e soffoca tra i tanfi della monnezza. Lo ha denunciato anche il sindaco manettaro: "La situazione ambientale e sanitaria è grave, c’ è un rischio concreto per la salute dei cittadini". De Magistris ha poi annunciato l’ istituzione di una commissione di sorveglianza sanitaria che sarà varata nei prossimi giorni. Poi, affila il coltello e punta il dito. In che direzione? Facile immaginarlo. Per Napoli, "facciamo quello che il Comune può fare, stiamo mettendo tutte le energie economiche, che sono poche. Ma Berlusconi se ne frega, ce l’ ha fatto capire con le parole e gli atti" ringhia. "Il governo fino a questo momento non ha fatto nulla, in ogni caso continuiamo a ritenere che la strada non è lo stato di emergenza, perché ci farebbe tornare a quelle condizioni. L’ ordinanza comunale – De Magistris tenta una nuova rivoluzione e ha annunciato "una task force della polizia municipale contro chi appicca i roghi", turni di raccolta 24 ore su 24 per gli operatori della società comunale Asìa, isole ecologiche in ogni municipalità e due nuovi siti di trasferenza per i rifiuti nella provincia di Napoli. In attesa di una exit strategy per l’ emergenza, l’ ex pm sforna un piano per portare alla normalità la raccolta dei rifiuti. Sempre meglio che niente. Il vicesindaco Tommaso Sodano ha annunciato che già dalla prossima settimana verranno organizzate dieci isole ecologiche – una per ogni municipalità -, per contribuire da subito alla diminuzione della produzione quotidiana di rifiuti. Davanti al Comune di Napoli, è già in bella vista invece l’ isola ecologica mobile Igenio. Poi, i due siti di trasfernza: il primo l’ ex mercato dei fiori di San Pietro a Patierno e il secondo nella zona di Gianturco. Andranno ad aggiungersi all’ ex Icm di Ponticelli. "Per uno abbiamo già avuto l’ ok della Provincia, per l’ altro ci stiamo lavorando", ha dichiarato Sodano. Una città invivibile – "La situazione è resa ancora più difficile – ha continuato De Magistris – dai roghi che vengono appiccati in concomitanza alla raccolta". L’ ennesimo giorno da bollino rosso per l’ emergenza rifiuti, infatti, ha visto i vigili del fuoco impegnati in circa 70 interventi – tra capoluogo e provincia – nell’ arco di sole 16 ore. Gli incendi aumentano di giorno in giorno, segno tangibile di una situazione disperata. E sono ancora oltre 2.300 le tonnellate di monnezza giacenti sul perimetro di Napoli. Oramai, la città non è più praticabile: impossibile attraversarla a piedi, un’ impresa spostarsi con l’ auto tra montagne di sacchetti, cassonetti ribaltati e tappetti di pattume. Senza contare il puzzo che imperversa. E’ allarme sulla sicurezza sanitaria. Nonostante il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, abbia rassicurato sullo scoppio di epidemie, in città si aggira lo spauracchio del colera. E sul piede di guerra, contro l’ immobilità del Comune scendono in campo il Codacons e l’ Associazione Telefono blu, giacché i cinque giorni del miracolo De Magistris si sono conclusi. Di una ripulita alla città neanche l’ ombra. Via all’ inceneritore – L’ Associazione Telefono Blu ha chiesto al neosindaco, "dopo il clamoroso esordio", di "rivedere la sua scelta integralista fatta in campagna elettorale". De Magistris aveva puntato tutto sulla raccolta differenziata, che a pieno regime, avrebbe portato Napoli fuori dall’ emergenza, rifiutando categoricamente la costruzione di un nuovo inceneritore. Ora però, vista la situazione, l ‘ ‘ associazione chiede un passo indietro "per costruire il primo grande inceneritore sul territorio comunale". Agli incendi, i cittadini preferiscono l’ inceneritore. Anche il Codacons si è mosso sostenendo che i napoletani hanno diritto a un risarcimento danni pari almeno "a 2mila euro", che Comune e Asìa dovrebbero sborsare. Caivano ed Acerra – Il vertice tra le istituzioni in prefettura ha portato a un accordo con le province, per il trasferimento "temporaneo dei rifiuti. Ma sulle location c’ è ancora il massimo riserbo. Ma ci sono delle scadenze: il 27 giugno è prevista la chiusura dell’ unica discarica aperta nell’ intera provincia di Napoli, quella di Chiaiano. E una soluzione va trovata velocemente. Luigi Cesaro, il presidente della Provincia di Napoli, mercoledì annunciava che il Tar Campania ha accolto il ricorso presentato contro il blocco imposto dall’ ordinanza del sindaco di Caivano, per non permettere il passaggio dei compattatori verso la discarica. Rimangono però da affrontare i cittadini. Con Acerra non va meglio. Il sindaco Tommaso Esposito ha firmato un’ ordinanza ‘ antisacchetti’ e ha rilanciato chiedendo la bonifica dalle ecoballe.

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