4 Luglio 2007

Lo sconto c`è ma non si deve dire: è vietato

Il saldo c`è, ma non si vede. O meglio, non si dice. Con quasi due settimane d`anticipo è iniziata la corsa agli sconti estivi. Il via ufficiale è previsto per il 15 luglio, ma in molti negozi della città si possono acquistare prodotti a prezzi ribassati. Nonostante sia vietato esibire la parola magica, la caccia all`affare è già scattata. “è una prassi consolidata“, spiegano Confesercenti e Unione, con il beneplacito dei consumatori. Mentre si vigila su coloro che gonfiano i prezzi per abbassarli l`ultimo giorno. Dovrebbero iniziare ufficialmente il 15 luglio (è domenica, ma Federmoda ha fatto sapere il suo presidente Gravante chiederà di anticiparli a sabato 14) ma in realtà i saldi sono già scattati in gran parte dei negozi della città. La parola “saldi“, però, è vietato pronunciarla ed esibirla. Il nome giusto di questi tempi è “sconti anticipati“. Quelli che non si pubblicizzano con le scritte a caratteri cubitali sulle vetrine, ma che si “contrattano“ sottovoce una volta arrivati alla cassa. Una prassi consolidata che i commercianti usano anche per tirare avanti in un periodo difficile, come conferma la moria di piccoli negozi che sta colpendo da tempo il centro storico di Trento. Molti negozianti, però, si sono attrezzati. Per lanciare questi pre-saldi hanno inviato lettere ai clienti più affezionati, avvisandoli di sconti sulla merce anche prima della fatidica data. E c`è anche chi ci prova con pubblicità accattivanti, cercando di dribblare (legalmente, s`intende) i controlli dei vigili che stanno operando in città in questi giorni. Insomma, l`attesa spasmodica per iniziare la corsa ai saldi in un giorno ben preciso è oramai un rito antico, passato di moda. In realtà, gli sconti iniziano con largo anticipo e diventa sempre più difficile fare affari dopo la data fissata a tavolino. Ma vista questa prassi consolidata, dove ognuno fa come crede, non converrebbe abolire i saldi? I rappresentanti di categoria dei commercianti scuotono la testa. Gianni Gravante (Unione Commercio) fa una fotografia chiara della situazione. “I saldi sono oramai un fenomeno culturale in tutto il mondo, servono anche da traino per il commercio e sarebbe sbagliato abolirli. Certo – ammette – è rientrata nella normalità la corsa agli sconti anticipati. Prima della data fissata quasi tutti gli esercizi giocano d`anticipo con sconti sui prodotti e questo va sempre incontro alle esigenze dei consumatori“. In questo modo, però, non si rispettano le regole. “A mio modo di vedere – sottolinea Gravante – i veri furbi con i quali bisognerà usare la mano pesante sono quelli che gonfiano i prezzi qualche mese prima del via per poi abbassarli durante i saldi“. In questo senso stanno già effettuando controlli sia la Camera di commercio che la Guardia di Finanza. Ma Gloria Bertagna (Confesercenti) ci tiene a precisare che “i commercianti non vanno criminalizzati. Non trovo nulla di scandaloso se un negoziante qualche giorno prima dei saldi fa uno sconto ad un cliente. Bisogna usare buon senso quando si parla di queste cose, anche perché all`interno del proprio negozio ognuno può comportarsi come meglio crede“. Scongiurata, grazie ad una delibera della Provincia, la concorrenza con Bolzano, dove i saldi partiranno ufficialmente il 15 (anche se si potrà iniziare già il 13), quel che preoccupa i commercianti è la concorrenza degli outlet, quei grandi magazzini dove si vendono prodotti a basso costo. Per questo le associazioni di categoria chiedono di vigilare di più su queste realtà. Saldi che piacciono eccome alle associazioni dei consumatori. Pasquale De Matthaeis di Codacons si dice “favorevole ai saldi 365 giorni l`anno, perché vanno bene tutte le forme che portano vantaggio ai consumatori“, mentre Paolo Cunego (Comitato difesa consumatori) spiega che “questo tipo di offerta va bene perché tutela i consumatori che hanno la possibilità di verificare capi e prezzi“. Coi saldi al via, in ogni caso, si prova a ridare ossigeno ad un`economia in difficoltà. Coi consumatori a caccia dell`affare ed i commercianti speranzosi di liberare il magazzino e rimpinguare le casse. Tutti felici e contenti? Chissà. In un mondo dove i regali sono merce sempre più rara è difficile avere la botte piena e la moglie ubriaca.

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