LO SCANDALO PETROLIO TRAVOLGE IL GOVERNO: IL CODACONS INTERVIENE A DIFESA DELLA COLLETTIVITÀ E DELL’AMBIENTE!
L’indagine della Procura di Potenza porta alla luce una fitta trama di ambiguità, favoritismi, conflitti d’interesse: per fare chiarezza l’Associazione si costituisce parte offesa e mette a disposizione degli interessati la nomina individuale, necessaria per avanzare un’eventuale richiesta di risarcimento danni.
I FATTI
Un imprenditore interessato a sbloccare un affare in sospeso, e una compagna che – al telefono – lo rassicura. Nulla di anomalo, se non parlassimo dell’operazione “Tempa Rossa”, e di una ministra che si adopera (“dovremmo riuscire a mettere dentro al Senato, se è d’accordo anche Maria Elena, quell’emendamento”) per far approvare un provvedimento in tema di estrazioni petrolifere che riguarda direttamente il partner, Gianluca Gemelli, e soprattutto “di estremo interesse per la Total” (stando alle parole del gip di Potenza Michela Tiziana Petroncelli). È esploso così lo scandalo “Tempa Rossa”, che ha portato alle dimissioni la ministra dello Sviluppo Economico Federica Guidi, immortalato una fitta trama di ambiguità, favoritismi, conflitti d’interesse, e scosso profondamente l’intera struttura istituzionale del Paese. Un terremoto da “prima Repubblica”, che apre una serie di inquietanti interrogativi sull’autonomia e sui condizionamenti cui sono sottoposti i nostri governanti.
L’INDAGINE
È partita dalla Basilicata l’indagine che inquadra, denuncia e travolge interessi economici e politici in tutta Italia. Sono due i fronti su cui si concentrano gli inquirenti: da un lato le emissioni in atmosfera e lo smaltimento dei rifiuti del Centro Olio di Viggiano (Potenza) – con “gravi reati ambientali causati dal management dell’Eni” – e dall’altro le opere per la realizzazione del Centro Olio “Tempa Rossa” della Total, nell’area di Corleto Perticara (Potenza) e gli episodi di corruzione che hanno coinvolto amministratori pubblici e imprenditori. Dopo due anni di indagini sei persone sono finite ai domiciliari per traffico e smaltimento di rifiuti, gli indagati sono in totale 60, e la lista di reati contestati (in primis, il disastro ambientale) è altrettanto corposa.
L’INIZIATIVA CODACONS
L’impegno dell’Associazione è doveroso in un momento storico delicato come quello attuale, per fare chiarezza sugli scandali che – ciclicamente – riguardano reati contro la collettività, e che la penalizzando direttamente. Per questo, di fronte alla gravità dell’accaduto, abbiamo scelto di intervenire: se le accuse fossero confermate, infatti, emergerebbe un danno diretto per i cittadini, sia sul piano economico (vista la sottrazione di fondi pubblici) che su quello ambientale. In questo senso, abbiamo deciso di costituirci parte offesa nel procedimento e di mettere a disposizione di tutti gli interessati la nomina individuale, necessaria per avanzare in seguito un’eventuale richiesta di risarcimento danni.
Per aderire all’iniziativa clicca qui e scarica la nomina di persona offesa di indirizzare alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza.
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