18 Maggio 2005

Litorale nuova sfida del turismo

Litorale nuova sfida del turismo Dagli agenti di viaggio la proposta di valorizzare le mete vicino alle grandi città

IL TURISMO regionale e la “promozione“ del patrimonio artistico-ambientale a due passi dalle grandi città, potrebbe essere la soluzione per il rilancio turistico dell?Azienda Italia. Il litorale romano, da Civitavecchia a Nettuno, l?area archeologica di Tarquinia e Viterbo le nuove mete del turismo nazionale. La proposta arriva a margine del 39° Convegno della Fiavet, la federazione che riunisce oltre 3500 punti vendita in Italia, conclusosi nei giorni scorsi a Minorca, che coincide con l?analisi tecnica sui prezzi presentata dal Codacons. È l?ultima sfida lanciata da Antonio Tozzi, presidente Fiavet, che ha illustrato le proposte delle agenzie di viaggio: revisione dei calendari scolastici ed adozione generalizzata della settimana corta nelle scuole ed edifici pubblici, una contemporanea azione per il potenziamento delle infrastrutture e servizi che favorisca la crescita di qualità delle imprese turistiche e dei prodotti offerti. «Sono diminuite le spese degli stranieri in Italia ? ha ricordato Tozzi – e crescono quelle dei romani all?estero. Una tendenza confermata dall?aumento tendenziale del 9% dei viaggiatori internazionali che ha evidenziato la perdita di significative quote di mercato dell?Italia in favore di altri paesi». L?Italia, dal primo posto tra i paesi ricettori di turismo nel 1970, è scivolata sino al quarto,superata dagli Stati Uniti, dalla Francia e dalla Spagna. «La tipologia delle vacanze dei romani ? ha continuato Tozzi ? per la prossima estate sarà a costi contenuti, non lontano da casa. Privilegiati:i piccoli borghi, il mare e gli agriturismi che continuano a far registrare incrementi significativi». Buona l?affluenza degli stranieri prevista per il Lazio, che si trova al secondo posto nella scala delle regioni con il miglior appeal internazionale. «Il turismo regionale ? ha affermato Cinzia Renzi, presidente regionale Fiavet ? in un certo qual modo, sino ad oggi, è stato penalizzato da Roma, che ha svolto funzioni di grande catalizzatore. Proporre itinerari alternativi è un?idea in cui crediamo, ma che ha bisogno di un concreto appoggio istituzionale, di individuare i prodotti vendibili sul mercato del turismo e quindi, elaborare un piano comune di interventi». L?obiettivo è quello di prolungare il soggiorno medio, di due giorni e mezzo, dei turisti a Roma, includendo il tour del litorale o soggiorni sulle spiagge con itinerari alternativi nell?hinterland. «Si pensa al turismo ? continua la Renzi ? come fosse una sorta di panacea di tutti i mali, serve, invece, avere conoscenza del mercato. In questo contesto abbiamo registrato una certa dispersione di forze e fondi. È inutile promuovere, ad esempio, un paese, pur bello ed interessante, dove, però, non ci sono strutture adeguate. E?capitato, ad esempio,che nelle fiere, accanto allo stand della regione Lazio ci fossero quelli di piccolo comuni, in questo caso si rischia di confondere le idee degli operatori e dei possibili turisti». Sul litorale, ad esempio,sottolineano gli operatori turistici del Lazio, i prezzi dei servizi e dell?indotto fanno lievitare il costo finale del “pacchetto“ vacanze. «Il guaio ? conclude la Renzi ? è che ci sono troppe competenze. Sono in troppi a sedersi attorno ad un tavolo senza avere la necessaria competenza nel settore».

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