5 Agosto 2010

LITORALE LAZIALE: IL CODACONS ESPRIME PERPLESSITA’ SULL’ANALISI DI LEGAMBIENTE RELATIVA AI MARI LAZIALI

PREMIATA MONTALTO DI CASTRO. MA UNO STUDIO ARPA AFFERMA CHE NELLA SPIAGGIA DELLA LOCALITA’ VI SAREBBE UNA ECCESSIVA CONCENTRAZIONE DI METALLI  
 
CHE FINE HA FATTO IL MERCURIO VELENOSO CHE L’ARPA HA TROVATO NEL MARE DI MONTALTO TEMPO FA?

 

E’ di pochi giorni fa la notizia in base alla quale Montalto di Castro (Vt) avrebbe ricevuto – tra le località balneari laziali – il massimo riconoscimento dalla Guida Blu di Legambiente e Touring Club Italiano, ottenendo ben 4 vele.  Un riconoscimento sul quale però il Codacons esprime alcune perplessità.
Uno studio dell’Arpa Lazio del 2007 e relativo ad alcune zone di mare riconducibili a Montalto di Castro (foce del Fiume Fiora e spiaggia delle Murelle) evidenzia risultati tutt’altro che positivi – spiega il Presidente Carlo Rienzi – In particolare è stata riscontata nella sabbia una presenza eccessiva di metalli e superiore ai limiti fissati dalla legge.
Lo studio dell’Arpa, in riferimento alla sabbia presente in tali siti, afferma testualmente:
“Da un esame dei risultati analitici definitivi si rileva la presenza di concentrazioni significative di alcuni degli analiti misurati ed in particolar modo di Berillio, Cromo totale, Cadmio e Mercurio […] In particolare la presenza di Mercurio è probabilmente dovuta all’anomalia  cinabrifera del Monte Amiata, sulle cui pendici scorre in fiume Fiora”.
L’analisi conclude poi affermando che si “evidenziano valori di concentrazione dei metalli superiori alle concentrazioni soglia”.
“E’ evidente come la presenza di mercurio (un metallo molto tossico) nella sabbia, che provenendo dal Monte Amiata non sembra probabile sia diminuito in questi anni, sotto il profilo della salute non renda una spiaggia ottimale per i cittadini – prosegue Rienzi – Ci chiediamo quindi se Legambiente, nell’assegnare ben 4 vele a Montalto, abbia tenuto conto o meno delle determinazioni dell’Arpa”.
Il CODACONS intanto segnala la stranezza alla Procura della Repubblica e se le valutazioni risulteranno superficiali sarà inevitabile aprire un procedimento penale su chi le ha fatte e su chi ha fornito i dati non corretti.
 

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