30 Aprile 2003

L`Intesa consumatori parla di «legge vergognosa» per le tasse sui supporti

Spariti i venditori di cd piratati

L`Intesa consumatori parla di «legge vergognosa» per le tasse sui supporti e sui videoregistratori



Roma.
Da ieri anche gli acquirenti, e non più solo i rivenditori abusivi (che sembrano essersi quasi completamente volatilizzati), di cd e dvd contraffatti rischiano una sanzione amministrativa da un minimo di 154 Euro fino a un massimo di 1032: da ieri numerose pattuglie della Finanza hanno avviato i controlli in tutto le principali città italiane.A Napoli, il comando provinciale delle Fiamme gialle ha deciso di intensificare, a titolo preventivo e repressivo, l`attività di vigilanza e controllo in un contesto ambientale contraddistinto «da un elevato tasso di diffusa illegalità». L`attività dei finanzieri punta alla localizzazione dei depositi e punti di vendita abusivi di dvd e cd illecitamente duplicati.L`azione è stata promossa con l`entrata in vigore da ieri del decreto legislativo che recepisce nell`ordinamento italiano due recenti direttive comunitarie in materia di commercio elettronico e di diritto d`autore. Le sanzioni pecuniarie per gli acquirenti possono essere aumentate per i casi di recidiva o in caso di acquisto o noleggio di grandi quantità di copie `pirata`. Secondo la Finanza nel territorio napoletano «troppo spesso il comportamento dell`utente finale contribuisce ad incrementare fenomeni illeciti di questo tipo». Le bancarelle dei venditori vengono installate e spostate con grande rapidità, soprattutto quando si profilano controlli. A `gestirle` ambulanti locali ma moltissimi sono gli extracomunitari, africani ma anche dei Paesi dell`Est.

A Roma, Mario si aggira in via Giolitti, nei pressi della stazione Termini, con il suo borsone carico di cd musicali e dvd di film di prima visione. Tutti rigorosamente contraffatti. È uno dei pochi a sfidare i controlli nel primo giorno di applicazione delle nuove norme sul diritto d`autore. Mario si sente quasi un pioniere, ora che può operare in regime di monopolio commerciale. Sono scomparsi d`incanto quasi tutti i suoi concorrenti. Ma è convinto che la scomparsa dei suoi colleghi non sia duratura.Tra le bancarelle, al momento, sembra che si attendano tempi migliori. Tanti i capi con griffe sospette in vendita, ma di cd e dvd neppure a parlarne. A chi domanda dove sia il venditore che espone abitualmente i prodotti di Madonna e Spike Lee tutti scuotono la testa. Identica scena poco oltre. Nessuno neanche nelle strade principali. I venditori abusivi sembrano tutti spariti.

«In realtà la normativa non cambia molto nella nostra attività – spiega la polizia municipale – perché aumenta soltanto l`ammontare delle sanzioni. Noi continueremo come sempre l`opera di contrasto alla contraffazione».

Qualcuno che, comunque, ha deciso di rischiare c`è stato. Ad esempio un cittadino del Bangladesh, arrestato ieri mattina dai carabinieri, in via Prenestina a Roma, con 500 cd contraffatti e 800 euro incassati dalla vendita di prodotti piratati.

Ma se autori, produttori e Siae sembrano soddisfatti del decreto sul copyright, la contestazione viene dall` Intesa consumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) la quale sostiene che la legge è «una vergognosa misura che fa ricadere sui consumatori i costi di carrozzoni come la Siae e l`incapacità degli Stati di mettere a punto misure valide contro la vendita illegale di prodotti d`autore». Il decreto prevede infatti oltre all`istallazione di sistemi anticopia per proteggere il diritto d`autore, anche un aumento delle tasse su supporti di qualsiasi natura. «In parole povere -spiega l`Intesa- da oggi chiunque vorrà scrivere un documento personale sul pc e salvarlo su un cd, o riprodurre su una videocassetta il filmato del propio viaggio di nozze, dovrà pagare un ulteriore balzello perché sono aumentati i prezzi dei supporti. È prevista inoltre una tassa anche sui videoregistratori e sui masterizzatori, del 3 per mille del loro prezzo di listino». Secondo l`Intesa, il decreto non fa altro che colpire i consumatori anziché i produttori di cd falsi, «proteggendo i prodotti dell`ingegno e facendo pagare di più a chi, assolutamente onesto, compra una scatola di cd da incidere per i fatti suoi».

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