8 Novembre 2017

L’Inps: “È legittimo il recupero delle somme indebite”

 

 

Franco Grilli L’associazione dei consumatori infatti aveva impugnato la decisione dell’Istituto di previdenza sociale che aveva predisposto il recupero di alcune somme che per errore erano state versate sugli assegni pensionistici. E così in una nota l’istituto guidato da Tito Boeri sottolinea come “il rapporto fra i pensionati e l’Inps non può essere ricondotto a un interesse collettivo dei consumatori ed utenti, anche in considerazione del fatto che le prestazioni indebite, o comunque erogate in eccedenza, non riguardano la totalità dei pensionati, essendo innumerevoli le situazioni in cui, nel corso del rapporto pensionistico, non si verifica alcuna ipotesi di indebita percezione di somme non spettanti”. Di fatto dunque l’Inps rimarca il principio che l’istituto ha il diritto di recuperare quanto dovuto in eccedenza. Inoltre, sempre l’Inps, precisa come un errore in fase di erogazione degli importi riguarda sia lo stesso istituto come anche il caso di dolo da parte del pensionato. Ed è proprio in questa chiave che l’Inps spiega quali sono i casi più frequenti di erogazioni di cifre errate: “Gli indebiti vengono registrati in relazione a prestazioni collegate al reddito le quali sono erogate in via di anticipazione provvisoria in base a dati reddituali storici (quindi basati su annualità precedenti); nel momento in cui il dato reddituale relativo all’annualità cui si riferisce la prestazione viene poi certificato”. Infine l’Istituto di previdenza sociale afferma la legittimità dei conguagli: i recuperi dunque sono obbligatori.

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