L’inflazione rialza la testa
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fonte:
- City
DA CITY.IT
A dicembre 2010 l’inflazione è balzata all’1,9% su base annua, dall’1,7% di novembre. Si tratta del dato più alto dal dicembre del 2008. Lo comunica l’Istat confermando le stime provvisorie. Su base mensile il tasso si è attestato al +0,4%.
L’accelerazione di dicembre è dovuta soprattutto ai beni energetici (+1,8% su base mensile e +7,7% su base annua, dal 5,4% di novembre). Al netto della componente energetica e degli alimentari freschi, fa sapere sempre l’Istat, il tasso tendenziale di crescita dei prezzi al consumo è risultato pari all’1,4% (in lieve decelerazione rispetto a novembre). L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca), che tiene conto anche delle riduzioni temporanee di prezzo come saldi e promozioni, ha segnato un aumento annuo del 2,1% e congiunturale dello 0,4%.
Guardando ai diversi capitoli di spesa nel mese di dicembre l’aumento congiunturale più significativo è stato rilevato per i trasporti (+1,4%), cali si sono verificati nei servizi ricettivi e di ristorazione (-0,2%) e l’istruzione (-0,1%).
Nell’ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti annui più alti hanno riguardato le città di Aosta (+3,8%), Napoli e Bari (per entrambe +2,3%), le variazioni più moderate hanno interessato Potenza (+1,1%), Campobasso e Palermo (per entrambe +1,4%).
Le reazioni
“La crescita dei prezzi risulta contraddittoria e inspiegabile, oltre che purtroppo ancora sottostimata”. Con queste parole Adusbef e Federconsumatori commentano il dato e chiedono misure urgenti a sostegno del potere di acquisto delle famiglie, che è diminuito del 9,6% dal 2007 a oggi. Sono necessari, secondo i consumatori, controlli e verifiche contro le speculazioni e una detassazione a favore delle famiglie a reddito fisso di almeno 1.200 euro l’anno. Secondo l’Onf (Osservatorio nazionale Federconsumatori) nel 2011 l’aumento dei prezzi costerà 1.016 euro a nucleo familiare.
Codacons sottolinea che gli italiani nel 2010, a causa del rialzo dell’inflazione, hanno pagato una “tassa invisibile” di 480 euro: 40 euro al mese. E spiega: “se si prendono in considerazione i prezzi dei beni che rientrano nella spesa quotidiana, distinguendo cioè tra beni ad alta (+ 2%), media (+1,2%) e bassa (+1,2%) frequenza di acquisto, ecco la stangata arriva a 480 euro in più rispetto al 2009, ossia una tassa di 40 euro al mese”. Secondo il Codacons il dato è “ancor più grave se si considera che è emerso in una situazione di crollo della domanda e di prezzi relativamente stabili e che, nella parte finale dell’anno, l’inflazione ha rialzato la testa portandosi, nel mese di dicembre, a + 1,9%, dall’1,7% di novembre”. Nulla di buono, quindi, per il 2011, visto che se anche l’inflazione media non confermasse il trend di crescita e si attestasse per tutto l’anno all’1,9% di dicembre, si determinerebbe una stangata per le famiglie italiane pari a 567 euro, ossia una tassa mensile di 47 euro. Eppure, conclude l’associazione, “nonostante questa tassa invisibile sia particolarmente grave, perché colpisce indifferentemente famiglie povere e famiglie ricche, il Governo non ha mai preso nemmeno in considerazione il problema inflazione e non ha deciso un solo provvedimento che potesse ridurre i prezzi”.
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