2 Novembre 2008

L’inflazione a ottobre scende al 3,4%, per le famiglie rimane al +7%, spaghetti +32%

L’inflazione rallenta ancora. Per il secondo mese consecutivo, a ottobre il tasso di crescita dei prezzi è diminuito, portandosi al 3,5%, grazie soprattutto alla frenata dei carburanti che hanno assorbito il calo del prezzo del petrolio. Non ha abbandonato invece i picchi estivi la pasta, i cui prezzi, al contrario di quelli del pane, continuano a crescere a ritmi a due cifre. A ottobre, secondo le stime dell’Istat, l’impennata è stata del 32%, tale che anche Mr Prezzi ha deciso di scendere in campo, convocando produttori e grande distribuzione per i primi giorni di novembre. Al di là di alcune spinte al rialzo, l’allarme scatenato in estate da un tasso di inflazione oltre il 4% sembra comunque destinato a rientrare. Anche l’Isae stima infatti una graduale discesa verso il 3%. Ma nonostante l’Istat registri un’inflazione «in discesa al 3,5%, l’inflazione reale è almeno il doppio e si aggira attorno al 7-8%».  Il Codacons torna all’attacco e spiega che «il dato davvero sbalorditivo è quello relativo alla pasta, i cui prezzi ad ottobre fanno segnare un +32%, mentre i prezzi del pane registrano una brusca frenata: questa – sottolineano i consumatori – è la prova che nella formazione dei prezzi al dettaglio qualcosa non va.  Siamo in presenza – spiega il presidente Codacons, Carlo Rienzi – di speculazioni che hanno un peso fortissimo sulle tasche delle famiglie, che spenderanno a fine 2008 la bellezza di 3,4 miliardi di euro in più, circa 140 euro a famiglia, solo per l’acquisto di pane e pasta».  Vista la situazione – conclude il Codacons – «è indispensabile anticipare i saldi a dicembre, così da non bruciare le tredicesime e alleggerire la spesa dei cittadini relativa a regali, addobbi per la casa, giocattoli e altre voci di spesa classiche del Natale». I prezzi, rimasti stabili rispetto a settembre, hanno comunque risentito positivamente soprattutto del ridimensionamento del settore energetico, anche se all’interno del comparto non tutte le componenti si sono comportate allo stesso modo. Al calo del prezzo di benzina e gasolio (rispettivamente -4,6% e -5,1% rispetto a settembre) ha fatto da contrappeso l’aumento delle tariffe di gas (+3,7% in un mese) ed elettricità (+0,6%) che reagiscono con ritardo, con variazioni stabilite ogni trimestre, alle dinamiche del greggio. Le tariffe hanno trascinato al rialzo il capitolo abitazione, acqua, elettricità e combustibili che è stato quello che sia su base mensile che su base annuale ha registrato il rialzo più significativo (+0,9% su settembre e +7,7% su ottobre 2007). Al contrario i prezzi dei carburanti hanno inciso sui trasporti, scesi in un mese dell’1%. Anche tra gli alimentari, le spinte sono state contrapposte. I prezzi del pane sono diminuiti ad ottobre rispetto a settembre dello 0,3%. Non così quelli della pasta, la cui corsa è proseguita senza freni: +1,4% l’aumento rispetto a settembre e addirittura +32% rispetto ad ottobre 2007. Da qui la decisione del Garante dei prezzi Antonio Lirosi di convocare singolarmente il 6 e 7 novembre i primi cinque gruppi di aziende produttrici di pasta.

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